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Pensioni, requisiti età: adeguamento rimandato o limitato alla vecchiaia. Tutte le soluzioni allo studio

2 settimane fa 4
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L’adeguamento dell’età di pensionamento alla speranza di vita per ora è congelato. L’Inps lo ha rimosso dai suoi sistemi. Ci sarà tempo fino alla fine dell’anno per trovare una soluzione su come evitare un nuovo scatto dell’età nel 2027. Il meccanismo di adeguamento automatico è già rimasto bloccato per sei anni.

Pensioni e requisiti d'età

Nel 2027 diventeranno otto. Questo congelamento “a termine” era stato deciso nel decreto numero 4 del 2019, lo stesso che aveva introdotto Quota 100, il pensionamento con 62 anni di età e 41 di contributi. Un nuovo rinvio di due anni, al 2029, è una delle soluzioni allo studio dei tecnici per evitare che il meccanismo riparta e soprattutto sarebbe un modo per prendere tempo per una soluzione più strutturale.Anche perché lo scatto dell’età di pensionamento cadrebbe in un anno elettorale.

L’altra ipotesi sul tavolo è limitare l’adeguamento soltanto alla pensione di vecchiaia, quella che oggi si ottiene compiuti i 67 anni di età, e non più anche a quella di anzianità che si ha una volta raggiunti i 42 anni e 10 mesi di contributi Anche perché l’aumento dell’età “contributiva” è una sorta di unicum del sistema previdenziale italiano e non era prevista nemmeno nella norma originaria che aveva introdotto il meccanismo.

LA GARANZIA

C’è un punto però, che non può essere sottovalutato. L’adeguamento automatico dell’età di pensionamento alla speranza di vita, è considerata dagli investitori internazionali una garanzia che la spesa pensionistica non sfugga di mano e con essa il debito pubblico. Anche per questo la riforma Tremonti-Sacconi che introdusse nel 2010 questo meccanismo, fece in modo che si trattasse di una decisione tecnica e automatica, senza un ruolo della politica. La procedura di adeguamento prevede due passaggi: il primo è che l’Istat renda disponibile il dato sulla variazione della speranza di vita media a 65 anni di età. E questo passaggio è già avvenuto. Il secondo è un decreto del Mef per stabilire l’adeguamento dei requisiti pensionabili. Questo decreto deve arrivare almeno un anno prima della decorrenza dell’aggiornamento.

Siccome il prossimo aggiornamento è previsto per il primo gennaio del 2027, la data ultima per il decreto è il 31 dicembre di quest’anno. Per congelare questo automatismo serve, dunque, una norma di legge. E servono anche delle coperture. Scardinare completamente il sistema di adeguamento automatico, avrebbe un costo miliardario per le casse dello Stato. Congelarlo a tempo renderebbe invece, la misura più sostenibile (ed in effetti è già stato fatto). L’aumento della speranza di vita incide non solo sull’età di pensionamento, ma anche sull’entità dell’assegno. Più si allunga la vita, più la pensione dovrà essere pagata a lungo. Per questo ogni due anni vengono aggiornati anche i coefficienti di trasformazione dei contributi accumulati in assegno pensionistico. L’ultimo aggiornamento c’è stato solo pochi giorni fa.

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