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Pioltello, confermata la chiusura della scuola per il Ramadan: delibera revisionata dal consiglio d'istituto

5 mesi fa 8
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La scuola di Pioltello al centro del dibattito sulla chiusura per la fine del Ramadan, resterà effettivamente chiusa il 10 aprile. L'istituto comprensivo Iqbal Masih di Pioltello (Milano) lo ha deciso lunedì sera, nel corso del consiglio di istituto, con voto unanime, dopo aver revisionato la delibera per la sospensione delle lezioni, dichiarata irregolare dall'ufficio scolastico regionale. La modifica ha riguardato la sottolineatura della sola motivazione didattica alla base della decisione, legata alle numerose assenze prevedibili, definita lacunosa nella prima stesura dallo stesso ministro all'Istruzione, Giuseppe Valditara.

Valditara: «Potenziare istituti di frontiera come Pioltello»

«La scuola di Pioltello, e io ringrazio i docenti come ho già fatto e il dirigente per gli sforzi che fanno, va meglio probabilmente rispetto ad altre scuole che hanno problemi analoghi, ma rispetto alla media delle scuole lombarde queste scuole hanno problemi seri di inclusione, e soprattutto di dispersione scolastica», ha spiegato il ministro all'Istruzione Giuseppe Valditara a margine della presentazione del suo libro a Milano, "La scuola dei talenti" edito da Piemme. «Se confrontiamo i risultati in terza media ottenuti dai ragazzi in italiano e matematica tutte queste scuole, chi più e chi meno, ha un differenziale notevole rispetto alla media delle scuole lombarde», ha proseguito.

Per questo, secondo il ministro «bisogna lanciare un'iniziativa simile a quella che ho lanciato per Agenda Sud, cioè investire risorse - ha aggiunto -, da una parte con degli interventi mirati e poi bisogna soprattutto investire nel potenziamento della lingua italiana e della matematica, che sono le materie che in queste scuole, chiamiamole di frontiera, abbiamo bisogno di potenziare».

«Abbiamo cioè bisogno di fare inclusione vera, aiutando i ragazzi, soprattutto stranieri, ad avere le stesse opportunità formative dei giovani italiani e lombardi - ha concluso -.

Il mio intendimento è investire risorse e soprattutto potenziare la didattica in tutte le scuole dove si hanno rendimenti inferiori alle medie lombarde, in questo caso. Avere un gap formativo nelle periferie della città di Milano significa perdere un anno e, se vogliamo il bene di questi ragazzi, dobbiamo immaginare una didattica nuova e potenziata che li metta al pari dei colleghi italiani».

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