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Povia cacciato dalla festa di Nichelino, il sindaco Tolardo al cantante: "I gay non sono malati come pensi tu"

3 settimane fa 6
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Dopo il clamore mediatico nazionale, il sindaco di Nichelino torna sulle ragioni di cancellare il concerto di Povia in programma per la festa patronale

Si rivolge direttamente a Povia, dandogli del tu, il sindaco di Nichelino, Giampaolo Tolardo, balzato agli onori della cronaca per aver cancellato il concerto del cantante italiano in programma durante la festa patronale del 20 settembre. Il primo cittadino è tornato sulla questione pubblicando mercoledì 28 agosto un video sui suoi canali social-

"Ecco perché ho scelto di non far esibire Povia a Nichelino"

La posizione del sindaco Tolardo non si sposta di un millimetro, nonostante gli attacchi ricevuti da una parte del mondo politico, tra cui quelli del generale Vannacci, e addirittura promesse di interrogazioni parlamentari. "La città di Nichelino è una comunità inclusiva, un luogo dove non siamo abituati a etichettare come 'malate' le persone gay e tutte quelle appartenenti alla comunità Lgbtqia+, un luogo dove a nessuno verrebbe in mente di spiegare a una donna che non è libera di scegliere se abortire oppure no, un luogo dove il colore della pelle non determina quanto vali, un luogo dove crediamo nella medicina e nella scienza". Tolardo di professione fa il medico e nel video spiega qualche concetto scientifico a Povia: "Queste posizioni sono diametralmente opposte (e lontane) da quelle di Giuseppe Povia, al quale non abbiamo certo tolto la libertà di parola (ha spiegato a tutta Italia cosa pensa del suo quarantesimo concerto annullato, proprio a Nichelino). L'artista in questione avrebbe dovuto far parte della giuria di un contest di talenti durante i festeggiamenti di San Matteo, santo patrono cittadino, ma quando ho scoperto che si sarebbe anche esibito, cantando, tra gli altri brani "Luca era gay", lo stesso Luca che ora si dice "guarito" e che porta a Medjugorie altre persone omosessuali promettendo di "guarirle" ho scelto di annullare la sua presenza". Per il primo cittadino la questioni prima che politica è umana: "Non è una questione di destra, di sinistra, o di centro storico, del quale si professa l'artista - continua - i diritti civili rappresentano una delle nostre battaglie storiche e non siamo disposti ad accettare che qualcuno faccia discriminazioni nella nostra città".

Solidarietà al sindaco

Scontata ma doverosa la difesa del sindaco da parte dell'associazione Arcigay: “Con coraggio ha deciso di non far esibire Povia col patrocinio del comune - dichiara Lara Vodani, presidentessa di Arcigay Torino “Ottavio Mai” - l'arte e la musica sono un importante mezzo comunicativo e formativo, quindi persone che portano avanti messaggi omolesbobitransafobici e discriminatori non devono esibirsi sui palchi dei nostri comuni. Vannacci parla di censura, noi parliamo di libertà d'espressione, valore costituzionale che non può andare a ledere le soggettività marginalizzate e permettere a tutti di partecipare al dialogo pubblico in maniera dignitosa e rispettosa. Se la libertà di espressione diventa metodo di discriminazione non può essere tutelata sotto l'articolo 21".

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