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Proteste pro-Gaza, a Princeton sciopero della fame

6 mesi fa 3
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Proseguono le mobilitazioni studentesche in favore della Palestina negli atenei di tutto il mondo. 

Un gruppo di studenti di Princeton hanno cominciato uno sciopero della fame in segno di solidarietà con i palestinesi di Gaza. Gli studenti appartenenti al gruppo Princeton Israeli Apartheid Divest chiedeono all'ateneo Ivy League del New Jersey di ritirare gli investimenti da società che indirettamente aiutano le azioni militari di Israele a Gaza.

Il Dipartimento di Polizia di New York ha dichiarato di aver sgomberato stamattina l'accampamento della New York University (NYU) su richiesta dell'università. Lo riporta Cnn. La New York University ha richiesto "assistenza per disperdere l'accampamento illegale nella loro proprietà", ha detto il vice commissario per le operazioni della polizia di New York, Kaz Daughtry.

A Parigi la polizia è intervenuta questa mattina a Sciences Po, per evacuare alcune decine di studenti filopalestinesi che da ieri sera occupano i locali della facoltà. Secondo studenti all'interno, che hanno comunicato con i media, sono una cinquantina gli studenti ancora presenti nei locali della rue Saint-Guillaume. Dopo aver sgomberato la settimana scorsa in seguito a un accordo con la presidenza di Sciences Po, gli studenti sono tornati ad occupare la facoltà ieri, insoddisfatti per i risultati della tavola rotonda con il consiglio di facoltà sulle partnership universitarie con istituti israeliani.

Il governo francese fa sapere che su questo punto "la fermezza è totale e continuerà ad esserlo". Secondo le testimonianze, molti poliziotti e gendarmi si erano posizionati già da questa mattina attorno alla facoltà, da ieri sera nuovamente occupata da studenti sostenitori della causa palestinese. Verso le 11:30, gli agenti sono entrati nell'edificio, dove si sono trovati di fronte un gruppo di studenti, seduti, che gridavano "Israele assassini, Sciences Po complici". Dopo alcuni minuti di confronto, le forze di polizia hanno cominciato ad evacuare.

Un negoziato dell'ultimo minuto fra gli studenti filopalestinesi e la direzione di Sciences Po era fallito, nonostante la proposta di "un compromesso". Il cosiddetto "comitato Palestina" della facoltà ha deciso a maggioranza di respingere la proposta di far cessare subito e spontaneamente l'occupazione in cambio della concessione dei locali del bar universitario per continuare la mobilitazione e le riunioni.  

Il governo ha fatto sapere che in alcuni casi simili, quelli di altre università occupate in Francia da studenti che protestano  per la situazione a Gaza, la situazione "ha potuto essere risolta con il dialogo". In altri casi, i presidi hanno "requisire i locali dalle forze dell'ordine". "Questa fermezza paga - ha fatto affermato il governo - ieri 23 siti occupati sono stati evacuati".

Ieri, a due giorni dallo sgombero con la forza della Columbia - durante il quale un agente di polizia avrebbe sparato all'interno della hamilton Hall, senza provocare feriti -  la polizia americana è tornata a fare irruzione nei campus statunitensi: poco prima dell'alba la tensione è esplosa in California dove forze dell'ordine in assetto anti-sommossa hanno sgomberato una tendopoli a Ucla e arrestato oltre 130 persone, usando anche - secondo la Cnn - proiettili di gomma.

Accampamento pro-Gaza nella principale università del Messico

Su esempio della Columbia University e di altri atenei degli Stati Uniti, anche nella principale università messicana, l'Università nazionale autonoma del Messico (Unam), gli studenti hanno iniziato ad allestire un accampamento a favore della Palestina e contro l'offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza. Un'iniziativa che presto potrebbe estendersi anche ad altre importanti istituzioni accademiche del Paese latinoamericano. Durante un'assemblea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Unam, il presidente della Repubblica, Andrés Manuel López Obrador, è stato invitato a seguire l'esempio del suo omologo colombiano, Gustavo Petro, che ha rotto le relazioni diplomatiche con Israele. Gli studenti hanno inoltre chiesto alla direzione dell'università di sospendere iniziative culturali, scambi scientifici, accademici e borse di studio con le università israeliane.

Proteste filo-palestinesi nelle università australiane

Anche in Australia manifestazioni filo-palestinesi si sono diffuse nei campus universitari di tutto il paese, con alcuni tafferugli con manifestanti filo-israeliani a Sydney. Lo riportano i media internazionali. Nelle ultime due settimane gli studenti hanno allestito accampamenti nelle università delle principali città australiane per protestare contro l'offensiva israeliana a Gaza . Come negli Usa, gli studenti chiedono che le università rompano tutti i legami accademici con Israele e interrompano i partenariati di ricerca con i produttori di armi.

Al momento non sono stati effettuati arresti. Oggi centinaia di manifestanti filo-palestinesi si sono affrontati con una contro-protesta a sostegno di Israele presso l' Università di Sydney, la più antica università australiana. L'Australian Broadcasting Corp (ABC) ha riferito di una rissa tra i gruppi. I sostenitori di entrambe le parti hanno successivamente fatto marcia indietro a causa della forte presenza di sicurezza.

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