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Redditometro, come sarà? Le ipotesi: cancellazione o stretta a chi dichiara al Fisco al di sotto di una certa cifra

5 mesi fa 2
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II Redditometro? «Un retaggio del passato, ha fatto bene Giorgia Meloni a sospenderlo». Maurizio Leo, vice ministro dell’Economia non si sottrae. Parlando a Trento, al Festival dell’Economia, prova a chiarire i termini della questione che ha tenuto banco negli ultimi giorni. Provando però, ad andare oltre, annunciando l’intenzione di intervenire, se le risorse («sono il mio incubo», ha detto) lo permetteranno, anche sui redditi finanziari. E, sempre risorse permettendo, Leo ha espresso l’intenzione di andare avanti con la riforma Irpef favorendo i redditi medi. Ma andiamo con ordine e partiamo dal Redditometro. Lo strumento non esiste più dal 2015, come ha spiegato il vice ministro dell'Economia. Se l'accertamento sintetico sopravviverà, avrà un altro nome: magari "evasometro", o accertamento sintetico 2.0. Si vedrà nelle prossime settimane. Giorgia Meloni, nei suoi "appunti", la trasmissione Facebook con cui illustra i provvedimenti del governo, ha spiegato che la decisione sul destino di questo strumento non è stata ancora presa.

LE IPOTESI

Le ipotesi sul tavolo sono due. La prima è la cancellazione totale dell'accertamento sintetico. La seconda è un'ulteriore "stretta" che lo «circoscriva ai fenomeni oggettivamente inaccettabili», ha spiegato la premier. Un’ipotesi potrebbe essere quella di applicarlo solo a chi dichiara al Fisco al di sotto di una certa cifra. Ma per adesso il governo preferisce concentrarsi sul concordato biennale preventivo, il Patto a cui saranno chiamate 4,5 milioni di Partite Iva. Il software che servirà a calcolare le tasse da pagare nei prossimi due anni, sarà rilasciato dal Fisco il prossimo 15 giugno. Poi il Patto dovrà essere siglato entro il 15 ottobre, in tempo per la manovra diBilancio. A quel punto si avrà la contezza di quante risorse ci saranno a disposizione per proseguire con il taglio delle tasse. Chi aderirà al concordato non sarà soggetto ad accertamenti da parte dell'Agenzia delle Entrate. Ironia della sorte. Fino a poche settimane fa, l'accusa rivolta a Leo era quella di essere troppo "morbido" con gli evasorifiscali.

IL PASSAGGIO

Secondo i partiti di opposizione, il concordato preventivo sarebbe uno strumento che «legittima» l'evasione fiscale. In pochi giorni, invece, lo stesso vice ministro dell'Economia è stato vestito dei panni del persecutore di tutti i contribuenti, onesti e non, con la riesumazione del Redditometro. Una sora di Dr Jekill eMr Hyde del Fisco. Difficile da credere, anche perché la riforma fiscale firmata da Leo, e fin qui attuata con ben nove decreti (altri quattro in discussione in Parlamento), va in una direzione diversa. Dal nuovo statuto del contribuente, con il contraddittorio obbligatorio, fino alla riduzione delle sanzioni,l'impostazione è quella di un dialogo costante tra Fisco e cittadini. Per mesi si è parlato di adempimento collaborativo. Che cosa è successo allora? L’impressione è che il provvedimento amministrativo sia arrivato in Gazzetta Ufficiale con una sorta di "pilota automatico". Si voleva limitare l'accertamento sintetico, ma il messaggio passato è stato il ritorno del Redditometro. «C’è stato un difetto nella comunicazione», ha ammesso Leo.

«Noi oggi- ha spiegato - abbiamo tantissimi casi in cui i soggetti sconosciuti al fisco hanno Suv, hanno yacht e via dicendo e in qualche modo questi devono essere accertati perché accertando questi soggetti troviamo anche le risorse per abbassare le tasse soprattutto nel ceto medio». Il decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta, e che ora sarà ulteriormente modificato o superato, già concentrava l’attenzione dell'accertamento sintetico solo sui grandi evasori,tenendo conto non solo del reddito individuale ma di quello del nucleo familiare, utilizzando tra l’altro i parametriIsta più favorevoli (legate alle soglie di povertà assoluta). Uno strumento per intercettare quel tipo di evasione che può sfuggire anche all’incrocio delle banche dati. Individuare cioè chi ha un tenore di vita del tutto incomprensibile con i redditi che dichiara al Fisco. Ora il testo sarà riscritto in modo da non lasciare dubbi. Oppure l’accertamento sintentico sarà abolito definitivamente. Ma un meccanismo per perseguire la grande evasione andrà comunque trovato.

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