ARTICLE AD BOX
Il Regno Unito andrà alle elezioni il 4 luglio. Lo ha confermato il primo ministro Rishi Sunak, annunciando formalmente la convocazione del voto alla nazione da Downing Street sotto un cielo piovoso e disturbato dal rumore di fondo di note musicali di altoparlanti di dimostranti che protestavano.
— BBC Breaking News (@BBCBreaking) May 22, 2024
Sunak ha detto di aver informato re Carlo III in veste di capo di Stato, mentre ha rivendicato di aver aiutato il Paese a uscire dalle «più grandi sfide dalla Seconda Guerra Mondiale» vissute negli ultimi 4 anni, dai contraccolpi della pandemia a quelli della guerra della Russia in Ucraina. Ha poi evocato un futuro migliore.
L'indicazione è confermata da tutti i media britannici. Secondo la Bbc, Sunak ha infornato il consiglio dei ministri della sua decisione, che prevede lo scioglimento formale del Parlamento - preceduto da un voto, scontato, di ratifica - la prossima settimana. Seguiranno 40 giorni di campagna elettorale, fino al voto previsto per il 4 luglio: nella seconda metà dell'anno, come il premier aveva detto da tempo, seppure solo per pochi giorni. Sunak parlerà alla nazione da Downing Street subito dopo la fine della riunione del gabinetto. L'accelerazione, sebbene citata nel novero delle congetture mediatiche nelle scorse settimane, sembra aver preso di sorpresa parte del mondo politico, inclusi vari deputati Tory. Alcuni di loro, fra i ranghi dei ribelli della corrente ultra-brexiteer della destra interna, hanno fatto sapere dietro copertura di anonimato di considerare alla stregua di «una pazzia» l'accelerazione del premier, in presenza di sondaggi che danno il partito conservatore circa 20 punti dietro il Labour. E qualcuno ha persino evocato lettere di sfiducia di singoli deputati di maggioranza contro la leadership di Sunak: ipotesi che appare peraltro ormai fuori tempo massimo. Stando ai primi commenti, il premier 44enne, primo capo del governo britannico figlio d'immigrati indiani, si sarebbe risolto a rompere gli indugi per cercare di giocarsi la carta del calo dell'inflazione, fra le poche chance elettorali che gli restano. E magari di presentare la partenza nelle prossime settimane di un primo volo di migranti illegali verso il Ruanda come un'immagine simbolica della sua promessa stretta post Brexit ai confini, senza dover affrontare gli eventuali intoppi dei mesi successivi su questo contestatissimo piano. L'obiettivo meno irrealistico, in quest'ottica, potrebbe essere quello di limitare la portata di una sconfitta quasi annunciata dei Tory; se non di provare a puntare a uno scenario da "hung ParliamentW", immaginando di poter impedire ai laburisti di Starmer di arrivare alla maggioranza assoluta dei seggi alla Camera dei Comuni.