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Redazione 25 ottobre 2024 11:39
Un neonato di 40 giorni è stato salvato dalla cecità grazie al primo intervento al mondo di chirurgia in entrambi gli occhi, sulla parte anteriore e posteriore, eseguito utilizzando una tecnologia 3D. Il piccolo era affetto da cataratta congenita associata a una rarissima e grave patologia della parte posteriore dell’occhio causata da un incompleto sviluppo anatomico dell’occhio. L’intervento chirurgico è stato eseguito con successo presso l’Oculistica dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Michele Reibaldi) a metà ottobre.
Il piccolo alla nascita non presentava nessun problema di salute, ma già nei primissimi giorni di vita è stata rilevata, da parte dell’équipe della dottoressa Caterina Carbonara della Neonatologia ospedaliera dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino, la presenza di un anomalo riflesso bianco (leucocoria) in corrispondenza della pupilla. Questo pronto riscontro ha consentito un intervento tempestivo, cruciale per garantire un possibile sviluppo della capacità visiva. Qualora infatti non si fosse intervenuti entro pochi giorni, il bambino sarebbe inevitabilmente andato incontro a una condizione di cecità, senza possibilità successiva di un recupero della vista. L’intervento non si poteva effettuare nei primi giorni di vita, ma al contempo non si dovevano superare le 6-7 settimane, perché altrimenti con una tale opacità non si sarebbe sviluppata comunque la vista, neanche con un intervento successivo.
L’intervento
L'operazione, svolta all’ospedale Molinette di Torino dal professor Michele Reibaldi (Direttore di Oculistica universitaria della Città della Salute) con l'aiuto di Matteo Scaramuzzi, è stata possibile grazie all’eccellente supporto delle équipes di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Molinette (diretta dal dottor Roberto Balagna) e del dottor Ferdinando Gagliardi dell’Anestesia e Rianimazione pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita (diretta dalla dottoressa Simona Quaglia).
"Si tratta del primo caso al mondo di un intervento di vitrectomia bilaterale associato alla chirurgia per la cataratta congenita su un neonato, eseguito mediante un sistema di visualizzazione 3D. Questo nuovo sistema di visualizzazione permette al chirurgo una percezione della profondità molto più accurata rispetto ai tradizionali microscopi e questo aspetto è stato di fondamentale importanza in un occhio di dimensioni così piccole come quelle di un neonato per poter eseguire le delicatissime manovre chirurgiche necessarie, riducendo le possibili complicanze durante la chirurgia", spiegano dalla Città della Salute.
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