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Rissa tra ubriachi nel carcere delle Vallette a Torino, olio bollente contro chi si avvicina

2 mesi fa 13
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Caos pomeriggio e nella serata di ieri, giovedì 11 luglio 2024, nel carcere delle Vallette a Torino. Un congruo numero di detenuti, tutti ubriachi probabilmente per avere assunto grappa artigianale e e droga hanno messo a ferro e fuoco l’intera sezione 12 del padiglione C. Si sono dapprima asserragliati all’interno e poi hanno dato vita a una violenta rissa tra di loro. Infine, hanno portato nel corridoio il fornellino in uso, riscaldando dell’olio bollente per lanciarlo a chiunque si avvicinasse. Solo grazie al tempestivo e professionale intervento della polizia penitenziaria non si sono registrati feriti tra il personale, mentre un solo detenuto è stato accompagnato all'ospedale Maria Vittoria per le cure del caso.

"È da tempo immemore che l’Osapp - il sindacato di polizia penitenziaria che ha diffuso la notizia - rappresenta che nel carcere di Torino regna anarchia nella popolazione detenuta e a farne le spese sono solo gli agenti di polizia penitenziaria che, loro malgrado, sanno quando montano in servizio e non sanno quando e se ritorneranno a casa. È inaccettabile che a fronte di questa drammatica situazione i vertici locali, regionali e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, e anche la politica restino silenti e immobili circa questa sconvolgente situazione. Ci chiediamo che fine hanno abbiano fatto i protocolli tanto decantati dal sottosegretario Andrea Del Mastro Delle Vedove e come mai non si impiegano i gruppi speciali cosi come affermato dallo stesso sottosegretario. È noto a tutti che nel carcere di Torino manchino oltre 200 unità di polizia penitenziaria e dove il personale viene sottoposto a turni massacranti che vanno ben oltre le 10-15 ore consecutive di servizio giornaliere, anche in relazione al grave sovraffollamento che determina molteplici attività di servizio, per non parlare poi delle condizioni fatiscenti della struttura e dei luoghi di lavoro invasi da blatte e surmolotti".

"La situazione delle carceri piemontesi - aggiunge Vicente Santilli del Sappe - è ormai fuori controllo con un susseguirsi di eventi critici ogni santo giorno. Del resto non ci si può aspettare altro da una condizione di sovraffollamento estremo che, con le insopportabili temperature estive, è ormai al limite dell’umana sopportazione”. Il segretario generale Donato Capece aggiunge che "il disagio, le difficoltà e i sacrifici derivanti dal sovraffollamento si ripercuotono inevitabilmente sui poliziotti penitenziari che, oltre a soffrire già gli affanni derivanti dalle carenze di organico, lavorano in condizioni di stress ai limiti del burnout. Abbiamo anche approfondito le misure sul carcere adottate nel recente decreto Nordio ma purtroppo dobbiamo dire senza tema di smentita che non sono assolutamente sufficienti a risolvere o almeno arginare la situazione del sovraffollamento”.

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