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Roma-Bayer Leverkusen, De Rossi: «Penso alla difesa a tre. Spero che ricordo dell'anno scorso gli dia fastidio»

6 mesi fa 3
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Daniele De Rossi si approccia alla partita contro il Bayer Leverkusen con la consapevolezza che si scontrerà contro una squadra profondamente diveersa da quella battuta lo scorso anno: «Ora sanno di essere campioni di Germania, hanno la mente sgombra e vogliono diventare campioni anche in Europa. È una squadra diversa da quella semifinale, spero che a loro quel ricordo dia fastidio, ma noi concentreremo sul fatto che sia una squadra diversa». Ecco la conferenza stampa integrale di Daniele De Rossi alla vigilia di Bayer Leverkusen-Roma

Quali sono le condizioni di Lukaku? 

«Romelu ha pochissimi allenamenti sulle gambe, ma ha saltato anche poco.

Ci prendiamo un altro giorno, ieri ha fatto un allenamento non intensissimo ma stava bene. Oggi spingeremo di più e poi decideremo. Qualche piccolo dubbio ce l’ho ancora». 

Visto il recupero di Smalling, Llorente può giocare a destra?

«Chris ha fatto tutto l’allenamento. Penso di recuperarli entrambi. Vedremo la gestione del minutaggio. Llorente a destra è un discorso che può starci, lo valutiamo da come li vedo tutti i giorni, sugli esperimenti fatti sui centrali a destra. Ragioniamo su tutto». 

Come sta allenando la Roma dal punto di vista mentale?

«Non ritengo che il loro aspetto mentale sia il più temibile. C’è da temere come giocano, hanno fatto tantissimi risultati positivi consecutivi, hanno giocatori interessanti stimo il loro allenatore, possono vantare più tempo di lavoro alle spalle con il loro allenatore. Tanto da temere e c’è da rispettare che sono imbattuti nonostante siano andati spesso sotto. Oltre a giocare bene a pallone, hanno una convinzione, consapevolezza e tenacia per raggiungere il risultato anche negli ultimi minuti. Ci sono anche cose calcistiche e meno mentali che me li fanno rispettare. Per quanto ci riguarda, anche la nostra squadra fino all’ultimo ha gente dentro alle situazioni. Vogliono raggiungere i nostri obiettivi, a Udine altrimenti non faresti gol all’ultimo, non faresti gol a Napoli, non salvi il gol su un tiro non trattenuto di Mile. È una squadra che ci crede, ha cuore. E quando c’è una finale di Europa League così importante da raggiungere, entrambe le squadre lotteranno fino all’ultimo secondo». 

Il fatto che sono imbattuti e non imbattibili può essere un tasto per loro delicato?

«Non è un peso, ma qualcosa a cui aggrapparsi. Abbiamo visto mille partite loro e ci sono state squadre che hanno giocato partite ottime e non hanno vinto. La fortuna la lascio a chi gioca al casino. C’è qualcosa di grande in questa squadra, hanno raggiunto un obiettivo grazie al calcio che giocano e all’allenatore, ma anche perché hanno qualcosa di diverso. Per loro deve essere un orgoglio, non un peso». 

Ha tatuaggio sulla gamba che la descrive come giocatore, ma come si descrivi come allenatore?  

«Ho molti tatuaggi e ho fermato la mia attività qualche anno fa. Ho i miei giocatori e mi fido di loro al 100%, e loro mi dimostrano che farebbero di tutto, dentro di me brucio calorie e tutto il resto».

L’undici maggio del 2023 è stata l’ultima sconfitta europea del Leverkusen, può rappresentare un motivo di paura per loro?

«C’è un discorso di Kabala per chi ci crede e pensa che queste cose contano. Io penso a preparare la squadra a chi incontrerà in campo. Una formazione completamente diversa da quel Leverkusen che era meno pericoloso negli ultimi metri e con meno consapevolezza di se stesso. Ora sanno di essere campioni di Germania, hanno la mente sgombra e vogliono diventare campioni anche in Europa. È una squadra diversa da quella semifinale, spero che a loro quel ricordo dia fastidio, ma noi ci concentreremo sul fatto che sia una squadra diversa». 

Qual è l’aspetto del Bayer che la intriga di più?

«I giocatori sono molto forti e sono nelle posizioni ideali per fare male. Ha individualità incredibili, se pensiamo a Wirtz, Firmpong, Grimaldo e lo stesso Patrick (Schick, ndc) è un ragazzo che è sempre stato forte, ma è diventato uomo. Boniface, sono giocatori forti, in difesa sono solidi. Se non gioca Firmpong entra Tella, hanno giocatori di qualità e con grande gamba, ti lasciando sempre qualche dubbio su cosa fare, credo abbiano costruito una squadra molto forte grazie alle idee dell'allenatore e all'acquisizione di giocatori importanti». 

Il Leverkusen gioca a tre, è possibile che la Roma giochi a tre?

«È una possibilità, è una cosa che stimolerebbe i miei giocatori all’uno contro uno, è una cosa che mi piace fare. A volte vi soffermate sul fatto che la difesa a tre la squadra non possa più farla. La difesa a tre se fatta bene e con protagonisti che sanno anche vivere la fase difensiva in fase offensiva, se sanno essere difensori e i primi attaccanti si può fare. Non vuol dire che lo faremo, ma può essere una contromossa importante per domani». 

Dal punto di vista tattico dove si può vincere la partita?

«Anche il 4-3-3 può essere l’arma vincente. Non avrai mai la controprova, ma puoi vincerle in un modo o nell’altro. Una volta giocavi 4-3-3 e stavi nella tua posizione per tutta la partita. Più vai avanti più ti accorgi che tutti vanno ovunque. Il terzino quando giocavo io era un uomo di fascia, adesso lo vedi spesso dentro al campo. Ci leghiamo a questi moduli per come difendiamo. È una partita a scacchi divertente. Può essere un’alternativa sfruttare le sovrapposizioni con qualsiasi modulo».

È disposto a cambiare il suo stile di gioco per contrapporsi al Leverkusen?

«Conosciamo il loro stile di gioco. Sappiamo che dobbiamo attaccare, ma allo stesso tempo stare attenti. Ora siamo concentrati sulla prima partita e poi penseremo al ritorno. Non pensiamo alla semifinale dell'anno scorso, perché è cambiato tanto. Sono gli stessi club, ma sono squadre diverse. Loro hanno una maggiore consapevolezza sono campioni di Germania. Sono imbattuti, ma possiamo farcela».

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