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Avevano organizzato tutto nei minimi dettagli. La gravidanza simulata per 9 mesi e l'annuncio ai parenti il 9 gennaio scorso: «E' nato Ansel, il miracolo è arrivato». Peccato che Acqua Moses e Rosa Vespa, la coppia sottoposta a fermo per il sequestro della neonata avvenuto a Cosenza, avevano dichiaro di aspettare un maschietto e invece lei ha rapito una femminuccia portandola via dalla clinica "Sacro Cuore" della città calabrese. Vespa è stata arrestata assieme al marito Aqua Moses, 43enne di origini senegalesi dai poliziotti della Questura di Cosenza. La coppia è accusata di aver sequestrato la piccola attorno alle 18.30. Quando, a tre ore dal rapimento, i due sono stati intercettati e bloccati nei pressi di Castrolibero dagli agenti della squadra mobile di Cosenza, la neonata era con loro.
Il video choc, i due litigano
La donna, nel tardo pomeriggio, si era presentata nella stanza della clinica, dove c'era la mamma, indossando una mascherina e dicendo che doveva cambiare la bimba.
Ma, dopo circa 30 minuti, quando la piccola non è tornata, i genitori hanno subito avvisato la clinica che a sua volta ha chiamato le forze dell'ordine. Attraverso le immagini delle telecamere di videosorveglianza, si è riusciti a individuare la donna sorpresa mentre portava fuori la piccola con un uomo di colore ad aspettarla. Nel momento del rapimento i due avrebbero avuto una lite. Come si intuisce dai video della videosorveglianza interna. L'uomo, infatti, si è reso conto che la moglie aveva prelevato una femminuccia e non un maschietto mentre loro avevano annunciato l'8 gennaio di avere avuto un figlio. Dal video sembra esserci un breve scambio concitato di battute tra i due che poi si allontanano, lei con la neonata in braccio e lui con l'ovetto per neonati. La piccola, successivamente, è stata vestita di celeste prima della festa che era stata organizzata in casa della coppia.
Il marito ignaro?
I parenti della coppia fermata a Cosenza per il sequestro della neonata erano «del tutto ignari» dell'accaduto, «ma ci è sembrato ignaro lo stesso coniuge» della donna, «poi questo è da valutare». A dirlo l'ispettore della Squadra mobile di Cosenza Claudio Sole parlando con i giornalisti in Questura. «Non si è capito - ha detto ancora - se è stato un errore prendere una bambina perché pare che in una pasticceria avessero chiesto informazioni su una torta con un nastro rosa che poi non è stata ordinata, ci sono accertamenti in corso». L'ispettore ha sostenuto che è «da valutare anche la facilità con cui sono entrati ed usciti dalla clinica».
Il ritrovamento della neonata, la festa a casa per la nascita
Quando, poco prima delle 22, la coppia è stata fermata dalla Polizia, i due sono stati interrogati dal pm di turno Antonio Bruno Tridico. Da quanto è emerso, come detto, la donna avrebbe giustificato il suo gesto dicendo che non poteva avere figli. Sul suo profilo social aveva pubblicato post e foto con bambini o immagini riferite a una maternità, evidentemente tanto desiderata al punto da commettere un reato. Secondo quanto trapela da fonti investigative, all'arrivo delle forze dell'ordine all'interno dell'appartamento della coppia, a Castrolibero, erano in corso i festeggiamenti, con tanto di banchetto, per la nascita del bambino. Ad attendere il loro arrivo in casa, i parenti, ignari del rapimento. La donna, infatti, avrebbe simulato per 9 mesi la gravidanza, raccontando ai familiari di essere in attesa di un maschietto e di essere stata trattenuta nella clinica alcuni giorni in più del previsto per degli accertamenti. Tutto era stato organizzato nei dettagli: la bimba era stata vestita di azzurro e gli allestimenti della festicciola erano di colore blu, proprio come se il nascituro fosse di sesso maschile.
I poliziotti, coordinati dal questore Giuseppe Cannizzaro e dal capo della Mobile, Gabriele Presti, hanno subito messo in salvo la neonata che è stata immediatamente trasportata in ambulanza e riportata in clinica per restituirla ai genitori che la stavano aspettando a braccia aperte dopo ore di vero panico. Il tempestivo ed efficace intervento della Mobile e di tutti i poliziotti della Questura, supportati anche dalle altre forze dell'ordine, ha consentito di individuare subito i due sequestratori.