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Sanremo fa rima con amore, i brani al primo ascolto. LE PAGELLE

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Il Festival di Sanremo è tornato a far rima con amore, sentimenti, struggimenti dentro e fuori di sé. I rapporti umani sono al centro. Diverse canzoni che meritano attenzione, ma quest'anno manca il vincitore che mette tutti d'accordo. Ecco le canzoni al primo ascolto (nell'ordine in cui le abbiamo ascoltate).


    FRANCESCO GABBANI - VIVA LA VITA - Una ballad che è un inno alla vita "così com'è, finché ce n'è". Il cantautore delle piccole cose che con Sanremo ha un rapporto fortunato. VOTO: 7-

   CLARA - FEBBRE - Ci riprova dopo la buona prova, arrivando dai Giovani, dell'anno scorso, Un pop con sfumature rap, che porta tra gli altri la firma di Madame. Si balla, ma non basta a sorprendere di nuovo. VOTO: 5.5

WILLIE PEYOTE - GRAZIE MA NO GRAZIE - L'unico che prova a raccontare l'Italia di oggi, tra citazioni degli Articolo 31 (e dei Jalisse), atmosfere brasiliane e dance anni '70. VOTO: 7

NOEMI - SE T'INNAMORI MUORI - La premiata (a Sanremo) ditta Mahmood-Blanco, con Michele Zocca, regala alla cantante romana un brano elegante che esalta la sua voce graffiante. Ballata per romantici senza tempo. VOTO: 6.5

LUCIO CORSI - VOLEVO ESSERE UN DURO - La poesia vestita in musica, con un pizzico di glam rock. Autoritratto intimo, poetico, sognatore. Corsi merita l'Ariston e di essere (ri)conosciuto dal grande pubblico. VOTO: 7

RKOMI - IL RITMO DELLE COSE - Punta alle radio più che al festival, cassa dritta e riff incisivo. VOTO: 6

THE KOLORS - TU CON CHI FAI L'AMORE - Ormai c'è un genere The Kolors. Anche stavolta è facile presagire che centreranno il bersaglio, con il supporto cantautorale di Calcutta. Fanno bene quello che sanno fare. VOTO: 7

ROCCO HUNT - MILLE VOTE ANCORA - Prendi le hit estive, un pizzico di vita vissuta e il sound partenopeo, mischia tutto e ottieni un brano, per certi versi furbo, che si farà notare. VOTO: 7.5

ROSE VILLAIN - FUORILEGGE - Poteva osare di più. Non è riuscita a uscire dalla sua zona di comfort, ripetendo se stessa. Funziona, ma attenzione all'effetto noia. VOTO: 5

BRUNORI SAS - L'ALBERO DELLE NOCI - Non sai neanche come succeda, ma il brano ti scava dentro, lasciandoti una dolce malinconia. Una poesia dedica alla figlia. VOTO: 8-

SERENA BRANCALE - ANEMA E CORE - Una delle scommesse di Carlo Conti. Cresciuta a pane e jazz, naviga tra italiano e pugliese. Si balla e ci si diverte. Sarà una bella scoperta. VOTO: 7

IRAMA - LENTAMENTE - Irama fa Irama. Ballatona che si cuce addosso, con l'aiuto di Blanco che lascia il suo segno. VOTO: 6.5

MARCELLA BELLA - PELLE DIAMANTE - La quota Ricchi e Poveri del 2025, con tanto di cassa dritta. Brano autobiografico in cui ribadisce di essere "una combattente" (Loredana Bertè docet).
 VOTO: 5

ACHILLE LAURO - INCOSCIENTI GIOVANI - La ballata che non ti aspetti. Lauro spiazza, e lo fa molto bene, anche grazie a un arrangiamento sofisticato. Piacerà, e molto. VOTO: 7

ELODIE - DIMENTICARSI ALLE 7 - Non riesce a ripetere i fasti di altri festival, brano che passa un po' inosservato. VOTO: 5.5

TONY EFFE - DAMME 'NA MANO - La vera sorpresa. Addio polemiche e attacchi, il trapper celebra la sua Roma, pescando a pieni mani nella tradizione degli stornelli e della canzone popolare. Franco Califano fa l'occhiolino sullo sfondo. VOTO: 7.5

MASSIMO RANIERI - TRA LE MANI UN CUORE - Un classicone che porta la firma di Tiziano Ferro e Nek. La voce di Ranieri non delude. VOTO: 7.5.
   

SARAH TOSCANO - AMARCORD - Catapultata all'Ariston direttamente dai banchi di Amici. Ha tutto da dimostrare, ma per ora il pezzo a tutto ritmo non convince. VOTO: 5.
   

FEDEZ - BATTITO - "Prenditi i sogni, pure i soldi, basta che resti lontana da me". Fedez fa i conti con i suoi demoni, dentro e fuori. Cupo e dark (e con una buona dose di autotune) risulta comunque convincente. VOTO: 6.5

COMA_COSE - CUORICINI - I cuoricini sono quelli dell'emoji a tutti i costi. Tornano alle origini, con quelle immagini quotidiane che solo loro riescono a rendere poetiche ("se mi trascuri impazzisco come la maionese"). VOTO: 6.5

GIORGIA - LA CURA PER ME - Cantata da lei anche la lista della spesa meriterebbe un posto a Sanremo. Esalta il pezzo (l'ennesimo) firmato da Blanco. Forse più brava lei, che bello il pezzo: VOTO: 7+

OLLY - BALORDA NOSTALGIA - Torna a Sanremo con le spalle larghe, nonostante la giovane età. Ha un pezzo ben costruito che non deluderà i fan. VOTO: 6.5

SIMONE CRISTICCHI - QUANDO SARAI PICCOLA - Commovente racconto dell'Alzheimer di una madre. Lacrime assicurate per il ritorno del cantautore. Struggente. VOTO: 7.5

EMIS KILLA - DEMONI - L'autotune la fa da padrona in questa Cenere 2.0, ma il rapper è atteso alla prova dell'Ariston. In radio successo assicurato, sul palco, vedremo. VOTO: 5.5

JOAN THIELE - ECO - Un'altra delle 'belle' scommesse di Conti. È all'Ariston per meriti sul campo. Tra Mina e atmosfere anni Sessanta, porta il suo stile raffinato. VOTO: 7

MODÀ - NON TI DIMENTICO - Fedeli a se stessi e alla loro storia, forse anche un po' troppo. Non trovano la chiave vincente. VOTO: 5.5

GAIA - CHIAMO IO CHIAMI TU - Rischia l'anonimato, nel gioco al massacro di centrare la hit a tutti i costi. VOTO: 6 BRESH - LA TANA DEL GRANCHIO - Brano non male, ma non sorprende. Peccato, rischia di essere un'occasione non colta.VOTO: 5+

FRANCESCA MICHIELIN - FANGO IN PARADISO - Brano coerente con la storia e con la produzione della poliedrica artista. VOTO: 6+

SHABLO FT. GUÈ, JOSHUA E TORMENTO - LA MIA PAROLA - I meno sanremesi di tutti, ma loro non hanno niente da dimostrare, né da temere. Con la loro 'street song', puro rap d'annata, vanno più a divertirsi che a gareggiare. VOTO: 7 
   

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