Verrà, probabilmente, la stagione dei negoziati, con la pazienza e le fatiche che richiedono. Ma per adesso i toni sono da luna di miele. Vladimir Putin si è congratulato con Donald Trump nel giorno del suo insediamento e si è detto aperto al "dialogo" con la nuova amministrazione americana, sull'Ucraina ma anche sulla "stabilità strategica" tra le due prime potenze nucleari della Terra. Il tutto dopo che, tra lo show con i Village People e il bagno di folla alla Capital One Arena, dove ha tessuto le lodi di Alexander Ovechkin, il giocatore russo simbolo della squadra di hockey di casa, il tycoon aveva rinnovato la promessa di "mettere fine alla guerra in Ucraina" ed "evitare la terza guerra mondiale". Il nuovo presidente Usa, secondo la Cnn, non si sarebbe limitato alle dichiarazioni, ma sarebbe già passato ai fatti ordinando ai suoi collaboratori di organizzare una telefonata con il capo del Cremlino nei prossimi giorni con l'obiettivo di discutere la possibilità di un incontro nei prossimi mesi.
Archiviate la promessa elettorale di mettere fine al conflitto in Ucraina "entro 24 ore", il tycoon punterebbe dunque sui tempi medi, ma necessariamente attraverso contatti diretti con Putin. Il quale gli risponde di essere pronto, con le parole e con i gesti simbolici. Il presidente russo ha riunito in via eccezionale il Consiglio di Sicurezza nazionale a poche ore dal giuramento di Trump, per dire che la Russia "si congratula" con lui ed è "aperta al dialogo con la nuova amministrazione sul conflitto ucraino". Obiettivo dei negoziati, sottolinea Putin, "non dovrebbe essere una breve tregua", ma "una pace a lungo termine".
La Russia ha ribadito tuttavia più volte negli ultimi mesi di volere puntare agli obiettivi stabiliti da Putin lo scorso giugno, che difficilmente l'Ucraina potrebbe accettare: annessione di tutto il territorio delle quattro regioni ucraine finora occupate parzialmente (Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson) e rinuncia ufficiale di Kiev ad entrare nella Nato. Ma Volodymyr Zelensky si è detto convinto che Trump riuscirà ad imporre al leader russo una soluzione più favorevole all'Ucraina. Il nuovo presidente americano "ha abbastanza potere per fare pressioni su Putin", ha affermato il capo dello Stato ucraino. Tra queste pressioni potrebbe esservi un ulteriore inasprimento delle sanzioni sul petrolio russo, secondo quanto detto da Scott Bessent, nominato da Trump alla carica di segretario al Tesoro.
Nei suoi commenti odierni, Putin ha preferito ignorare questi avvertimenti e concentrarsi invece sulle possibilità di riavviare un dialogo su "un certo numero di questioni dell'agenda globale, incluso il rafforzamento della stabilità strategica e della sicurezza". In questo campo il presidente russo ha più volte insistito sulla necessità di assicurare un equilibrio missilistico, dopo che gli Stati Uniti, proprio durante la prima presidenza Trump, sono usciti dal trattato Inf sui vettori a medio e corto raggio, firmato negli anni '80 da Mikhail Gorbaciov e Ronald Reagan.
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