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Redazione 08 novembre 2024 11:12
“Non ho più niente, ho perso tutto”. Trent’anni fa, i cittadini di Santena raccontavano così gli effetti dell’alluvione che devastò il territorio ai giornalisti delle televisioni di tutta Italia. Oggi, venerdì 8 novembre 2024, il paese ricorda quei giorni drammatici con la proiezione di un documentario (ore 20,30, aula magna della scuola Falcone di Santena, ingresso libero). Si intitola “Santena, storia di una calamità trasformata in opportunità”. L’ha curato la CreaNet Communication di Daniele Marucco, che ha raccolto le voci di chi all’epoca ha partecipato ai soccorsi. Racconta anche come, dopo la calamità, la città lavorò per un cambiamento concreto negli spazi pubblici, nei servizi e nel tssuto associativo. Dopo la proiezione, è previsto anche un intervento dei progettisti che hanno coordinato la ricostruzione.
Fino a metà novembre, poi, a Santena sono in programma altri eventi in ricordo dell’alluvione del 1994: una Messa per ringraziare i volontari (sabato 9 novembre, 18,30, chiesa parrocchiale), la presentazione del libro “Il Banna e il suo bacino - Storia del territorio, memoria e immagini” di Carlo Smeriglio (sabato 9 novembre, 20,30, scuola Falcone) e la mostra “Dopo l’acqua c’è la vita" (sabato 16 e domenica 17 novembre, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, Sala Consiglio).
Per le forti piogge, nel 1994 il torrente Banna di Santena subì due ondate di piena a distanza di pochi giorni. Gli argini non ressero, il fango e l’acqua invasero gran parte del paese. Centinaia di volontari arrivarono per liberare le strade e aiutare la popolazione, come successe nelle tante altre città piemontesi alluvionate trent'anni fa.
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