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Scontri a Torino, un lacrimogeno colpisce in faccia uno studente: "Lanciato ad altezza uomo"

4 mesi fa 19
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Un video di pochi secondi nel quale si vede un fumogeno che colpisce in faccia uno studente. A lanciarlo, denunciano gli attivisti che ieri - lunedì 29 aprile 2024 - sono stati caricati dalle forze dell'ordine in piazza a Torino, sarebbe stato un poliziotto. "Adesso i ragazzi stanno meglio, alcuni si sono già ripresi. Un altro è stato tutta la notte in ospedale e uno tra pochi giorni verrà ricoverato perché il lacrimogeno che ha ricevuto in faccia gli ha rotto il naso", a raccontarlo è una studentessa dei collettivi che era in corteo contro il G7 che si sta svolgendo a Venaria e che ha assistito agli scontri, "Gli studenti feriti sono una decina, molti anche minorenni". 

Gli attivisti sono venuti a contatto con la polizia mentre cercavano di entrare in piazza Carlina dentro la quale alcuni manifestanti di Extinction Rebellion stavano protestando contro i ministri che in questi giorni sono impegnati nel G7. 

Oggi gli attivisti hanno voluto dire la propria versione. In primo luogo contro la violenza che denunciano di aver subito e poi contro quella narrazione che vorrebbe la loro lotta condizionata dal centro sociale Askatasuna. "L'uso della violenza in questa città è sempre stato un mezzo fortemente usato, ma questa volta la polizia ha superato i limiti utilizzando il manganello in modo violento, ma anche l'idrante e i lacrimogeni. Uno studente minorenne è stato colpito in faccia da un lacrimogeno lanciato ad altezza uomo", racconta la studentessa, "Inoltre i giornali incriminano sempre Askatasuna che sarebbe la regia di qualunque manifestazione e movimento di questa città. La libertà di dissenso è necessaria". 

In piazza ieri c'erano collettivi studenteschi come Studenti Indipendenti e Cambiare Rotta, ma anche esponenti di Extinction Rebellion. "Torino è diventato il polo della repressione", hanno spiegato durante una conferenza stampa che è stata convocata in via Accademia Albertina al confine con piazza Carlina. Gli attivisti hanno poi ribadito le ragioni delle proteste di questi giorni contro il G7 che sono legate alle politiche di contrasto al cambiamento climatico che vengono ritenute non sufficienti. 

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