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Scoperto un distributore abusivo (benzina a 90 cent al litro) e sei depositi clandestini, uno era a Settimo Rottaro

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FrAi

FrAi 17 maggio 2024 15:25

I militari della Guardia di Finanza di Asti, sotto la guida della locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un provvedimento del GIP presso il Tribunale di Asti di sequestro preventivo di sette siti, sei in Asti e provincia e uno a Settimo Rottaro, risultati adibiti allo stoccaggio clandestino di gasolio. I finanzieri hanno eseguito 14 perquisizioni, sequestrato quattro autobotti e circa 15mila litri di gasolio, avvalendosi della collaborazione anche dei reparti del Corpo di Velletri, Aulla, Baia e Canelli, dei VV.FF. di Asti e dell’Ufficio Metrico della Camera di Commercio. 

Carburante a 90 centesimi al litro nel distributore abusivo

L’intervento è partito dall’osservazione di movimenti sospetti e frequenti di autobotti di carburante, e altri mezzi commerciali e autovetture, presso una fabbrica artigianale. “Gli sviluppi investigativi hanno portato a scoprire che il gestore adibiva i locali aziendali a deposito e distributore abusivo di carburante, lì poi ceduto in nero a diversi avventori, che lo acquistavano al prezzo altamente concorrenziale di 90 centesimi al litro, in spregio alle norme sulla sicurezza antincendio, in frode ed evasione delle imposte, alterando la libera e regolare concorrenza commerciale. Il gasolio così commercializzato è risultato avere una strana colorazione tendente al marrone, frutto della miscelazione di diverse tipologie di prodotto di provenienza illecita", spiegano dalla Guardia di Finanza di Asti.

Risultano sedici i clienti scoperti a fare il pieno e segnalati per ricettazione. Le persone coinvolte sono in tutto 27, indagate con vario titolo e ruolo nella frode ipotizzata per reati di truffa aggravata, riciclaggio, ricettazione e violazione del Testo Unico sulle Accise per evasione delle imposte gravanti sulla cessione di carburante destinato all’autotrazione.

Come arrivava il carburante nei depositi

Le indagini delle Fiamme gialle di Asti hanno consentito così di svelare il modus operandi di due distinti gruppi di principali indagati, tra cui vi sono alcuni autisti di autobotti, dipendenti di una impresa del settore petrolifero e altri autisti insieme al gestore di una ditta di autotrasporto. "Questi, nello svolgere il trasporto di carburante - con autobotti munite di regolare documentazione fiscale per conto di depositi petroliferi regolarmente operanti e autorizzati con apposita licenza al deposito e alla commercializzazione dei carburanti ed i cui titolari e rappresentanti legali sono estranei alle indagini - al termine delle previste consegne giornaliere ai clienti ufficiali (per lo più agricoltori, condomini e altri piccoli operatori), con artifizi e raggiri ne avrebbero dirottato una parte residua rimasta nella cisterna, portandola nei 7 depositi clandestini, tra i quali quello adibito a distributore abusivo di carburante", aggiungono dalla Guardia di Finanza di Asti.

Durante le perquisizioni eseguite giovedì 16 maggio, con l’ausilio del personale dell’Ufficio Metrico, i finanzieri hanno scoperto il meccanismo utilizzato per taroccare l’erogazione del gasolio: "Tramite un comune telecomando che, premuto, consente di alterare la meccanica del contalitri delle autobotti, facendo sì che pure senza alcuna effettiva erogazione di prodotto il contatore continui a girare a vuoto, in modo da registrare al termine dello scarico una quantità di prodotto erogata pari a quella riportata nel documento fiscale di consegna, traendo in inganno il cliente".

Il procedimento penale si trova ancora nella fase delle indagini preliminari.

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