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Se Starmer ha un nuovo mito, la Thatcher: l'elogio sul "Times"

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Matteo Legnani 31 gennaio 2025

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Il Regno Unito è spaventato. Lo scorso ottobre si è visto sbattere in faccia una manovra con 40 miliardi di sterline di nuove tasse e ora fronteggia una recessione che pare destinata ad accompagnare gran parte del 2025. Le infrastrutture pubbliche sono ferme al palo e il sistema sanitario è un colabrodo, tanto sul piano economico che su quello delle prestazioni fornite. Il governo laburista, insediatosi nello scorso luglio dopo aver travolto i Conservatori alle urne, è già con l'acqua alla gola e il fiato del mondo economico britannico sul collo. E il premier Keir Starmer, la cui popolarità è colata a picco in poche settimane, annaspa alla ricerca di soluzioni che inneschino la crescita economica.

La Cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves è persino volata in Cina alla disperata ricerca di investimenti, unica leader occidentale a spezzare (perché obbligata) la cortina che il mondo occidentale ha dipanato attorno al gigante cinese visto sempre più come una minaccia. E il suo leader di governo ha scritto di suo pugno un intervento sul Times in cui cita nientemeno che la storica nemica del Labour britannico, Margaret Thatcher, lodandone la capacità di far uscire il Regno Unito dalla stagnazione degli anni Settanta e riprendendo alcuni capisaldi dei suoi governi.

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«Esiste un pantano di regolamentazioni che impedisce l'afflusso di miliardi di sterline in più nel Regno Unito. Un intrico di burocrazia che si è diffuso nell'economia britannica come un'alga tossica. Un cambiamento nelle condizioni economiche può avvenire solo attraverso un'espansione dell'offerta, cioè aumentando la capacità produttiva del Paese». E ancora, «negli anni '80, il governo Thatcher deregolarizzò il capitale finanziario. Nell'era del New Labour, la globalizzazione aumentò le opportunità commerciali. Questa è la nostra versione», scrive Starmer, aggiungendo che «questo potrebbe sembrare un obiettivo insolito per i politici del Labour. Ma la deregulation è ora essenziale per realizzare le ambizioni del Labour».

Uno Starmer che parla non solo come una Thatcher, ma anche come un Trump, guardando alla semplificazione della burocrazia federale che il presidente americano ha messo ai primi posti della sua agenda di governo (e che martedì ha iniziato a implementare offrendo otto mesi di paga a due milioni di impiegati federali, purché si dimettano con effetto immediato). E se il premier britannico vuole fare l’americano, i suoi connazionali paiono seguirlo, almeno sul tema della sicurezza. Dopo l’efferato caso del figlio di immigrati rwandesi che ha scampato il carcere a vita (perché minorenne all’epoca dei fatti) dopo aver ucciso tre bambine a Southport lo scorso luglio, un sondaggio condotto dal think tank More in Common ha rivelato che il 55% degli inglesi sarebbe favorevole al ripristino della pena di morte per punire i reati più efferati.

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