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Servizi segreti, il giorno di Vittorio Rizzi: è il successore di Belloni. Oggi la decisione a margine del Cdm

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È il giorno del cambio della guardia ai vertici dei Servizi segreti. Giorgia Meloni ha infine rotto gli indugi. C’è un nome per sostituire Elisabetta Belloni alla guida del Dis ed è quello di Vittorio Rizzi. Vicedirettore dell’Aisi, l’agenzia per la sicurezza interna, già vice capo vicario della Polizia, sarà lui a prendere le redini dell’intelligence italiana. Un poliziotto chiude l’era dell’ambasciatrice a Piazza Dante. La nomina sarà ufficializzata oggi dallapremier durante un Cisr (Comitato interministeriale per la sicurezza) a margine del Consiglio dei ministri.

LE RIFLESSIONI

Sono stati giorni di riflessioni per la presidente del Consiglio, decisa a chiudere al più presto il limbo dei Servizi mentre fuori infuriava la bufera. Da un lato le polemiche sull’uscita anzitempo di Belloni e le indiscrezioni su un rapporto travagliato fra l’ex segretaria generale della Farnesina e l’Autorità delegata Alfredo Mantovano.

Dall’altro il caso di Cecilia Sala chiuso nel migliore dei modi ieri sera, con il ritorno a casa della reporter incarcerata a Teheran, che ha tenuto sulle spine l’intero comparto e in particolare l’Aise di Giovanni Caravelli. Scocca l’ora di Rizzi, un poliziotto e “mobiliere” - ha guidato le squadre mobili di Roma, Milano e Venezia - alle spalle un lungo trascorso nel corpo a occuparsi di indagini contro il crimine informatico, il riciclaggio e il terrorismo. Era dai tempi di Alessandro Pansa e prima ancora di Gianni De Gennaro che un poliziotto non guidava il dipartimento che coordina gli 007 italiani.

Ieri pomeriggio Rizzi, scelto come vicedirettore dell’Aisi lo scorso agosto (al suo posto dovrebbe andare un finanziere), è stato avvistato a Palazzo Chigi, dove è stato ricevuto dal prefetto Ugo Tauce, consigliere di Mantovano. Un vis-a-vis per anticipare la nomina? No, solo un incontro per parlare di sicurezza del Giubileo, spiegano fonti vicine al super-poliziotto, che avendo guidato le squadre mobili a Roma conosce molto bene le sfide per la sicurezza della Capitale. Ha infine prevalso una soluzione interna, dopo più di tre anni di guida del Dis da parte di un diplomatico di carriera, Belloni. Rizzi gode della fiducia di Meloni e Mantovano, che chiamandolo a fare il vice di Bruno Valensise da vicecapo vicario della Polizia gli avevano chiesto di rinviare il suo pensionamento.

IL FUTURO DI BELLONI

Nei giorni scorsi un turbinio di voci si era addensato intorno alla nomina del direttore del Dis. Chi dava in pole Valensise - considerato trasversalmente valido per il ruolo ma approdato troppo di recente al timone dell’Aisi - chi invece accreditava l’ascesa di un generale, magari Francesco Paolo Figliuolo, l’Alpino ex capo del Covi, nominato vicedirettore del Dis da Meloni prima di Natale. Ed è circolato con insistenza anche il nome di Mario Cinque, generale dei Carabinieri già in pole per diventare comandante dell’Arma, ruolo invece assegnato dal governo a Salvatore Luongo. Sarebbe stata una nomina per sanare un’ “anomalia” dell’intelligence italiana: oggi non c’è neanche un Carabiniere ai vertici del Dis e delle agenzie. L’identikit di Rizzi ha avuto la meglio.

Belloni lascia il 15 gennaio, dopo aver dismesso i panni di Sherpa G7 a dicembre, quando la guida dei sette Grandi è passata al Canada. Un’uscita non priva di strascichi, anche se ai piani alti del governo in queste ore negano tensioni e spiegano la scelta dell’ambasciatrice come una mossa per evitare polemiche più in là. Per Belloni, stando a rumors insistenti, si potrebbe profilare un incarico di peso in Ue, al fianco di Ursula von der Leyen con cui vanta un buon rapporto personale. Magari per occuparsi di migranti e Mediterraneo, dossier a cui la tedesca alla guida della Commissione europea ha promesso di destinare pagine importanti della nuova agenda a Bruxelles.

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