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Sfida sui diritti, il Pd spinge sullo ius scholae dalla materna

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 La sfida sulla cittadinanza si giocherà su diversi piani. Sul terreno della partecipazione, con il referendum lanciato da Più Europa che negli ultimi giorni ha registrato un vero e proprio boom di firme (con tanto di sito andato in tilt). E nelle Aule parlamentari dove, tra fine 2024 e inizi 2025, si fronteggeranno diverse proposte di legge sullo ius soli e lo ius scholae.

Il Pd ne ha depositata una alla Camera che prevede l'ok alla cittadinanza sia per i bimbi che nascono in Italia (con uno dei genitori che ha compiuto un anno di residenza legale), sia per quelli che, arrivati in territorio nazionale entro i 12 anni, abbiano frequentato la scuola per 5 anni, compresa quella materna. Ad annunciare i contenuti dell'iniziativa legislativa del Partito Democratico è la deputata Ouidad Bakkali che ha atteso 21 anni - lei stessa - per diventare cittadina italiana: "Se ci fosse stato lo ius scholae ci sarei arrivata molto prima...- commenta -. Ora, allineandoci alla maggioranza dei paesi europei, proponiamo anche di far scendere da 10 a 5 gli anni di residenza continuativa richiesti. Infine, i contributi di chi richiede la cittadinanza dovrebbero essere devoluti al ministero dell'Istruzione per progetti di educazione civica". Nel frattempo, nell'emiciclo di Montecitorio dovrebbero essere discusse a breve diverse mozioni: oltre a quella dem, anche una del M5s e una di Avs. 

L'opposizione aspetta al varco Forza Italia - che quest'estate ha abbracciato la causa dello ius scholae - ma la linea del partito di Tajani resta quella del no: si procederà con una proposta autonoma degli azzurri, senza creare un pericoloso asse con la minoranza parlamentare. Fonti azzurre fanno sapere che si è già a buon punto: la bozza della pdl è quasi ultimata, solo da limare; verrà condivisa ai piani alti di FI, con tutti i gruppi parlamentari e gli stakeholder e, infine, con gli alleati. Ma, visto l'approssimarsi della sessione dedicata alla manovra, la prospettiva è di portarla in Aula nel 2025. Quanto ai contenuti, sono confermati i 10 anni di frequenza scolastica per la cittadinanza e si punta ad eliminare quanto più possibile tutti gli automatismi nell'acquisizione dei diritti. 

Il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, intanto, spinge il referendum popolare: "La raccolta firme viaggia a una velocità impressionante grazie anche alla mobilitazione di tante personalità della cultura, dello sport, dello spettacolo, dell'accademia, del giornalismo", circa 300 mila sottoscrizioni che ora "rendono l'obiettivo delle 500mila a portata di mano. Gli italiani sono molto più avanti dei vari Meloni, Salvini, Vannacci e Tajani", afferma in mattinata.

Dopo poche ore, l'annuncio: "Stavamo viaggiando a un ritmo di circa 10mila firme all'ora quando la piattaforma pubblica per la raccolta firme del ministero è andata in tilt… Da circa due ore migliaia di persone stanno provano a firmare per il Referendum Cittadinanza senza successo, ricevendo messaggi di errore dalla piattaforma. Abbiamo immediatamente segnalato l'episodio agli uffici competenti e aspettiamo una risposta a breve. Resta però gravissimo che una piattaforma governativa, pensata per questo obiettivo, non riesca a tenere il flusso delle firme di queste ore". Intanto, hanno sottoscritto il referendum anche Zerocalcare, Patrick Zaki e Elena Cecchettin, sorella di Giulia.

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