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Sterminarono un'intera famiglia nel Donetsk: 9 persone, cittadini ucraini, - tra cui due bimbi di 5 e 9 anni - uccise a sangue freddo nella propria abitazione mentre festeggiavano un compleanno.
Per quell'atrocità due soldati russi, 21 e 28 anni, ora sono stati condannati all'argastolo. E da un tribunale russo. Uno dei rari casi in cui la giustizia di Mosca chiede conto alle proprie truppe di presunti crimini di guerra.
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Ergastolo a due soldati russi, sterminarono famiglia di 9 persone nel Donetsk
Anton Sopov, 21 anni, e Stanislav Rau, 28 anni, sono stati proessati e condannati per la strage della famiglia Kapkanets.
I due soldati russi fecero irruzione nell'abitazione dei civili ucraini che stavano festeggiando un compleanno. I dettagli del raid non sono tutti chiari. Particolari non emersi perché processo si è svolto a porte chiuse per motivi di segretezza militare, hanno riferito i media russi.
Gli imputati negano il crimine e hanno annunciato l'intenzione di ricorrere in appello contro la sentenza.
La strage
I due soldati russi ammazzarono a sangue freddo Eduard Kapkanets, 53 anni, la moglie Tatiana, i loro figli adulti con le rispettive mogli, una nipote di nove anni, un altro di cinque anni e un parente della famiglia. All'epoca dei fatti i funzionari ucraini riferirono che probabilmente la famiglia fu sterminata perché si era rifiutata di consegnare la propria casa alle truppe russe. Teatro della scena la città ucraina di Volnovakha.
L'agenzia di stampa statale Tass ha riferito che gli uomini sono stati condannati per omicidio «motivato da odio politico, ideologico, razziale, nazionale o religioso».