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Sul confronto tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si esibisce Giuliano Ferrara, l'Elefantino, il fondatore del Foglio che proprio sul Foglio dice la sua. "Sono due numeri uno sia per l’Atp sia per gli intenditori professionali sia per i dilettanti appassionati. Ovviamente sono anche due industrie, con manager e fatturato. Ma quel che importa di più, sono due personalità fortissime", premette Ferrara.
Dunque una lunga riflessione sulla dimensione dei due, sulla loro giovinezza, sul fatto che "in qualche modo" sono "perfino figli della pandemia". E ancora, l'elogio per la disciplina di entrambi, anche se "cercano di vivere con allegria il successo e con la dovuta dose di amarezza e fair play gli insuccessi (rari, per loro)".
Poi, però, una critica. Giuliano Ferrara mette nel mirino il ragazzo di San Candido. Si parla di soldi. Della sua partecipazione, con vittoria, al Six King Slam in Arabia Saudita, torneo che gli ha fruttato la bellezza di 6 milioni di euro, premio più ricco nella storia del tennis. L'Elefantino ricorda come Sinner abbia spiegato, dopo aver intascato l'assegno multi-milionario, che "non gioca per soldi". E l'Elefantino chiosa: "Cosa vera, ma detta male, lui che è di felice espressione anche nelle fantastiche pubblicità, specie quella del caffè che sembra scritta da Neil Simon. Non solo per soldi: sarebbe stato più appropriato", rimarca Ferrara.
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Proprio su questo, marca la differenza con Alcaraz. "Ed è quello che appunto, a domanda risponde, il ragazzo Hidalgo di El Palmar, dintorni di Murcia, ha detto ai giornalisti. Certo che mi diverto a giocare, certo che lo faccio per professione, ma i soldi sono importanti e in Arabia Saudita sono andato anche per i soldi, tanti, che erano in palio. È così, ha aggiunto, o almeno per me è così. Da noi, come dimostra anche la vicenda dell’ex allenatore della Nazionale Mancini, che è venuto via da Riad con il suo gruzzolo ma a testa bassa per incomprensioni e baruffe, bisogna sempre affettare la dovuta di stanza dai soldi, e siamo il paese in cui una star non può fissare la sua residenza a Montecarlo senza il non dovuto e un po' penoso scandalo benpensante. L’Hidalgo no, come tutti i veri signori se guadagna non lo nega e con sprezzatura ammette che gli fa piacere. Sia acceso il desiderio, o giovani, intanto di lavorare bene e guadagnare bene", conclude Ferrara. Insomma, su questa risposta, quella relativa ai soldi e alle ragioni per cui si scende in campo, come da sottotitolo del pezzo, "gran colpo di Alcaraz a Sinner". Insomma vince lo spagnolo, che in questa occasione, secondo Giuliano Ferrara, colpisce nel segno.