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Sophia Loren compie oggi 90 anni: l'infanzia povera, il padre assente, il marito produttore e un film in arrivo con il figlio Edoardo Ponti

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Sophia Loren, nata Sofia Scicolone, compie oggi 90 anni lasciandosi alle spalle una carriera leggendaria benedetta da due Oscar (il primo vinto nel 1962 per La Ciociara, il secondo ricevuto nel 1991 per l'insieme della carriera), mantenendo il ruolo di simbolo evergreen del made in Italy nel mondo e guardando al futuro con l'ottimismo di sempre: ha annunciato di avere un film in preparazione sempre con la regia del figlio Edoardo Ponti che nel 2013 e poi sette anni più tardi l'ha diretta in Voce umana e La vita davanti, intanto guarda al passato con consapevolezza e riconoscenza. «Ho avuto una vita meravigliosa, straordinaria in tutti i sensi», afferma la star che tutto il mondo ci invidia e che, pur abitando da anni a Ginevra, non ha mai smesso di sentirsi italiana come testimonia l'immancabile anello tricolore (smeraldo, diamante, rubino), «ho sempre visto le cose in positivo senza lasciarmi abbattere dalle avversità. E non ho ancora smesso».

IL SEGRETO

Icona del cinema con 90 film all'attivo, sex symbol anche in tarda età, madre-chioccia, Sofia-Sophia è un personaggio unico dello star system. E nella sua vita «da film» trova posto anche il carcere: nel 1982, accusata di evasione fiscale, l'attrice accettò di trascorrere 17 giorni nella prigione di Caserta. Riabilitata nel 2013, esclamò: «È un miracolo della giustizia». Hanno fatto la storia i suoi film tra cui L'oro di Napoli, La Ciociara, Ieri oggi e domani, Matrimonio all'italiana, Una giornata particolare. Il segreto? Un talento esplosivo unito a una disciplina "militare", un perfezionismo d'altri tempi e, soprattutto, un'umanità fuori dal comune che tutti le riconoscono.

IL PERFEZIONISMO

A cominciare da Giancarlo Giannini che sullo schermo è stato suo partner due volte, sempre con la regia di Lina Wertmüller: nel 1978 nel dramma grottesco Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova - si sospettano moventi politici e nel 2001 in Francesca e Nunziata, film per la tv.«Non posso dimenticare la prima volta che incontrai Sophia sul set di Fatti di sangue», racconta il grande attore 82enne, «interpretava una carbonaia siciliana e la trovai alle otto del mattino in ginocchio sui tizzoni intenta a riempirsi le unghie di carbone per risultare più credibile nel suo ruolo... Accidenti, questa è peggio di me!, dissi fra me e me pensando al mio perfezionismo maniacale. Dimostrava una professionalità fuori dal comune ma poi, tra un ciak e l'altro, era pronta a scherzare con tutti, a non prendersi troppo sul serio. Niente a che vedere con quei noiosissimi attori che si calano nei personaggi per non uscirne più, ne ho piene le scatole di questa retorica della professione. Sophia, pur essendo un'attrice rigorosissima, ha sempre considerato il cinema come un grande divertimento, una favola da raccontare al pubblico e ha perennemente lavorato all'insegna della gioia di vivere». Il terzo protagonista di quel film era Marcello Mastroianni: mentre la Loren fa 90, il 28 settembre prossimo ricorre il centenario dell'attore con cui la diva ha fatto coppia in ben 14 film e tra questi gli intramontabili Matrimonio all'italiana, Ieri oggi e domani, La moglie del prete, La pupa del gangster, Una giornata particolare, Prêt-à-Porter. «La complicità tra loro era evidente», commenta Giannini, «e per tutti noi era un piacere guardarli recitare. Insieme hanno formato la coppia più sfavillante del cinema di tutti i tempi ma senza far pesare il loro ruolo di icone». Tredici anni più tardi, Giannini ritrova Sophia sul set di Francesca e Nunziata, saga familiare ottocentesca all'ombra del Vesuvio.

L'UMILTÀ

«Era sempre bellissima, divertente e aveva lo stesso incredibile talento: il monologo che pronuncia alla fine del film è una lezione di recitazione che mette i brividi», ricorda l'attore, «Sophia s'imponeva, aveva un grande carisma, ma era sempre pronta a sdrammatizzare il proprio mito. Un giorno osservai che sul celeberrimo manifesto della Ciociara aveva delle gambe stupende, lei mi rispose ridendo: adesso non le trovi altrettanto belle?». Sui set della Loren transitava spesso suo marito, il produttore Carlo Ponti, l'uomo con cui l'attrice ha voluto con tutte le forze creare quella famiglia unita e amorevole che da ragazza le era mancata: nata povera a Pozzuoli, alle porte di Napoli, figlia di una madre nubile, la bellissima Romilda Villani sosia ufficiale di Greta Garbo, Sophia non aveva mai vissuto con il padre Riccardo Scicolone che accettò di riconoscerla alla nascita ma avrebbe dato il cognome a sua sorella Maria solo quando la diva, già famosa, gli offrì un bel po' di soldi. «Sophia e Carlo erano legatissimi», ricorda Giannini, «con lui, l'attrice era riuscita a creare il nido che aveva sempre sognato quando viveva la difficile condizione di figlia illegittima.

IL DESTINO

Qualcuno insinua che Sophia abbia fatto carriera grazie al marito produttore, ma senza il suo talento formidabile non sarebbe andata lontano». Per un caso, a Pozzuoli aveva abitato anche Giannini da ragazzo: «Ma pur abitando nello stesso quartiere adiacente alla solfatara, non ho mai incontrato la futura collega», dice oggi, «tanti anni dopo avrei scoperto che mentre ogni giorno io prendevo il treno delle 7.23 per andare a scuola a Napoli, Sophia s'imbarcava su quello diretto a Roma, a Cinecittà, in cerca di scritture. Un segno del destino».

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