Sparatoria a Locana contro i vicini: il "vendicatore" nel suo giardino nascondeva anche una bomba

"Ho sparato perché sapevo che in casa non c’era nessuno. Perché l’ho fatto? Il mio vicino mi ha minacciato", sono le parole che Denny R, 36 anni, ha rivolto agli investigatori dopo aver sparato - giovedì 22 agosto 2024 - una raffica di colpi contro le finestre dei suoi vicini di casa a Locana, in località Boschetto. Sabato il gip Marianna Tiseo ha convalidato l'arresto giudicando il 36enne - difeso dall'avvocato di fiducia Celere Spaziante del foro di Ivrea, pericoloso e capace di ripetere la follia. Dalle indagini è emerso che l'uomo in casa possedeva un vero e proprio arsenale, persino una bomba nascosta in giardino e poi: una pistola Beretta calibro 9 irregolarmente detenuta con relativo munizionamento (compatibile con i bossoli repertati nell’abitazione della vittima); una pistola Pederzoli calibro 45 irregolarmente detenuta; un fucile ad avancarica, anch’esso di provenienza illecita. E, come detto, una bomba di mortaio, scovata dall’unità cinofila di Volpiano, successivamente messa in sicurezza e rimossa dagli artificieri antisabotaggio, che si trovava in un tubo di scolo dentro una cuccia di uno dei cani dell’arrestato.

Il "vendicatore", già noto alle forze dell’ordine e sottoposto, tra l’altro, all'obbligo di permanenza in casa in orario notturno, si era recato in frazione Boschetto in bici e aveva sparato quattro colpi con una pistola calibro 9 contro l’abitazione di un vicino, con il quale nei giorni precedenti aveva avuto una lite. Il vicino, però, non era in casa e nemmeno la sua compagna, e il 36enne aveva bucato le finestre al piano terra e al primo piano dell’abitazione con l'intento - secondo gli investigatori - di colpire. Sul posto si erano presentati i militari della stazione locale e del Radiomobile di Ivrea, che hanno ricostruito la dinamica dei fatti e si sono recati a casa di Denny R., per arrestarlo. Un vero e proprio blitz, che si è svolto con l’ausilio di una squadra delle Api (Aliquote primo intervento del radiomobile di Torino) e delle unità cinofile per la ricerca di armi ed esplosivi.

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