«Sento il dovere di chiarire le ragioni per cui non ho dato, già molti mesi fa, la disponibilità a candidarmi alla guida della Regione Basilicata. Chi in queste ore ha accostato il mio nome alla candidatura a presidente della Regione Basilicata rimuove il carico di responsabilità che ho avuto sulle mie spalle negli oltre tre anni di mandato a cui ha fatto seguito anche una clamorosa inchiesta giudiziaria».
Così, nel post pubblicato poco fa su Facebook, l'ex ministro della Salute, Roberto Speranza. «Non è un caso che durante il mio mandato da ministro della Salute - ha messo in evidenza - si siano succeduti ben 4 ministri francesi, 3 ministri della Gran Bretagna e 2 della Germania. È stato un carico di lavoro inimmaginabile, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, senza alcuna pausa con decisioni quotidiane che incidevano sulla vita quotidiana di milioni di italiani. Questa storia non può essere rimossa. E il lavoro incessante che ho fatto, dando tutto me stesso, non può essere sottovalutato. A giugno del 2023 ho guidato la comunità di Articolo Uno ad aderire al nuovo Pd di Elly Schlein che avevo sostenuto al congresso di Febbraio. Da quel momento sono un semplice deputato di opposizione. Non ho chiesto nessun incarico né a livello di partito né a livello di gruppo o di commissione. A chi parla di 'generosità' vorrei ricordare che il prezzo che io e i miei affetti più cari abbiamo pagato per l'impegno degli anni del Covid è stato altissimo e purtroppo non si è ancora esaurito».
Nella parte finale del post, Speranza ha scritto che «sono ragioni che credo meritino rispetto. A queste considerazioni per me essenziali ne aggiungo un'altra non banale. Sono stato eletto solo un anno e mezzo fa alla Camera dei Deputati stringendo un patto con gli elettori del collegio di Napoli che mi hanno dato fiducia. Ho sempre trovato surreale il salto da una candidatura all'altra in un tempo così breve, come se le istituzioni fossero dei taxi per passare da un incarico all'altro infischiandosene del mandato popolare. Non è il mio modo di servire le istituzioni. Spero che queste poche righe servano a chiarire il senso delle mie scelte» ha concluso l'ex ministro.