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Springfield, minacce e allarmi bomba: clima di paura nella città delle fake news

1 mese fa 3
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Il nuovo tentativo di attentato a Trump, ieri in Florida, è solo l’ultimo episodio di un clima di tensione ormai esteso su tutto il territorio americano. Questa ondata di rabbia diffusa nel Paese ha un epicentro nell’Ohio, a Springfield. Le continue accuse dell’ex presidente e del suo vice contro gli haitiani in Ohio e i venezuelani in Colorado stanno generando un’ondata di odio, e nella cittadina di Springfield si sono moltiplicate le minacce, e le autorità hanno fatto chiudere scuole, uffici del municipio, un ospedale, due campus universitari, e perfino gli sportelli della motorizzazione civile, tutto in seguito a minacce di bombe e a minacce di sparare contro gli haitiani. I genitori haitiani per paura tengono i bambini chiusi in casa, mentre i Maga più scatenati stanno facendo doxing dei leader cittadini, mettendo in pubblico i loro indirizzi ed esponendoli a veri rischi personali.

I MANGIATORI DI ANIMALI

Da una decina di giorni oramai Trump e Vance ripetono storie false o grossolanamente esagerate sugli haitiani di Springfield, in Ohio, che mangerebbero i “pets” della gente locale e sui venezuelani che ad Aurora, in Colorado, avrebbero invaso condomìni e li avrebbero trasformati in fortini di violenza e crimine. Trump ha ingigantito queste voci infondate rilanciandole durante il dibattito con Harris lo scorso martedì, e ha continuato poi a ripeterle nei suoi comizi, sempre prendendo di mira Springfield: «Ventimila immigrati haitiani illegali sono arrivati in una città di 58.000 persone, distruggendo completamente il loro stile di vita», e Aurora: «Il Venezuela ha svuotato le sue carceri, svuotato i criminali, svuotato i nidi di persone cattive - ha sostenuto -. Ora sono tutti negli Stati Uniti e stanno prendendo il controllo delle nostre città». La sua soluzione? «Avremo la più grande deportazione nella storia del nostro Paese. E cominceremo con Springfield e Aurora».

La polizia, i sindaci e i governatori hanno protestato e chiesto a Donald Trump e JD Vance di fermare la loro campagna di diffamazione razzista degli immigrati. A parte il fatto che una deportazione di massa dei clandestini potrebbe rappresentare un colpo per l’economia americana, considerato che il 6% della forza lavoro, quella che peraltro è la spina dorsale dell’industria immobiliare, è clandestina, le sue affermazioni sono false. Il sindaco di Springfield, Rob Rue, il governatore dell’Ohio Mike DeWine e il sindaco di Aurora, Mike Coffman, tutti repubblicani, hanno dichiarato che le affermazioni di Trump e di JD Vance «non corrispondono alla verità». Nessuno nega che ci siano problemi per l’alto afflusso di immigrati nelle loro aree, ma i problemi che ne derivano sono semmai un rincaro delle abitazioni, maggior traffico, affollamento negli ospedali e nelle scuole. Inoltre, sia gli haitiani che i venezuelani sono nel Paese legalmente, nell’ambito del programma che protegge i migranti provenienti da paesi sotto dittature, o travolti da catastrofi naturali e criminali.

LE TEORIE DI VANCE

Tutto ciò non ferma Trump e Vance, e Trump ieri ha liquidato le minacce di violenza contro gli haitiani sostenendo: «La vera minaccia è ciò che sta accadendo al nostro confine, perché ci sono migliaia di persone uccise da migranti illegali». Vance dal canto suo ieri ha ripreso un’altra bufala, rilanciando un video di un anno fa che dovrebbe rappresentare un barbecue di gatti, questa volta a Dayton, altra città dell’Ohio. Senonché è ovvio che si tratta di polli spennati. La polemica non sembra tuttavia aver contribuito a spostare i sondaggi. Secondo l’ultimo, della Abc/Ipsos, Harris continua a mantenere un vantaggio di 52% a 46%, come prima del dibattito. Né la questione degli haitiani, ma neanche il sostegno di Taylor Swift, hanno fatto crescere le preferenze per Kamala, che resta su un plateau. Eppure, ieri Donald Trump ha iniziato la sua giornata lanciando sul suo social, Truth, un messaggio contro la famosa cantante, dichiarando apertamente: «Odio Taylor Swift!»

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