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E sono tre. Per i dipendenti dei ministeri arriva, in prospettiva, il terzo aumento in soli tre mesi. Dopo la firma del nuovo contratto, con un incremento medio delle retribuzioni di 165 euro, dopo l’adeguamento delle indennità di amministrazione deciso solo pochi giorni fa e che vale altri 50 euro medi in busta paga, arriva anche un aumento dei fondi del salario accessorio.
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Statali, nuovo aumento in vista per i dipendenti dei ministeri
Nell’ultima versione del decreto sulla Pubblica amministrazione, approvato in consiglio dei ministri la scorsa settimana e in attesa di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è spuntato, un po’ a sorpresa, un maxi stanziamento per armonizzare il trattamento accessorio delle aree professionali e della dirigenza dei ministeri, a quello delle Agenzie fiscali. Bonus, premi e scatti orizzontali di stipendio, valgono per le Agenzie, secondo i dati del Conto annuale del Tesoro, circa il doppio che nei ministeri.
Il governo ha deciso di mettere sul tavolo ben 190 milioni di euro per chiudere questo gap. I soldi sono stati trovati all’interno dei fondi stanziati negli anni scorsi per gli stessi rinnovi contrattuali. Si tratta di “avanzi” dovuti al fatto che con il pensionamento di un gran numero di dipendenti, nelle amministrazioni sono entrati giovani con stipendi iniziali più bassi, il che ha consentito dei risparmi di spesa sugli aumenti contrattuali. Questi 190 milioni adesso, dovranno essere ripartiti tra i diversi ministeri e anche con la Presidenza del Consiglio. Il compito sarà affidato ad un Dpcm che dovrà essere emanato su proposta del ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo.
IL PASSAGGIO
Se si considera che per il rinnovo del contratto dei dipendenti delle Funzioni centrali, lo Stato ha stanziato 555 milioni di euro, i 190 milioni rappresentano in media un aumento pari a un terzo di quello contrattuale. Vale a dire una cinquantina di euro al mese. Ovviamente dipenderà poi da come i soldi saranno ripartiti tra le amministrazioni. In alcune, come il ministero della Giustizia o della Difesa, il salario accessorio è decisamente più basso, mentre in altre amministrazioni, come il ministero dell’Economia, è già più alto.
La decisione ha anche un altro scopo. Provare a mettere un freno alle “migrazioni” tra le amministrazioni. Con la ripresa dei concorsi pubblici, si è iniziato a notare un fenomeno. I dipendenti di amministrazioni dove gli stipendi complessivi sono più bassi, hanno iniziato a partecipare sempre più spesso ai bandi delle amministrazioni con trattamenti migliori. Un caso era emerso nei tribunali del Nord Italia, dove un gran numero di cancellieri aveva si era messo a provare i concorsi per l’ingresso nell’Agenzia delle Entrate, dove proprio grazie a bonus e incentivi, il trattamento economico risulta più alto.
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