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Stefano Battaglino squalificato per 4 anni: positivo al Clostebol (stessa sostanza di Sinner) Kasatkina: «Troppi casi in Italia»

1 mese fa 3
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È stata confermata la squalifica di 4 anni per il tennista italiano Stefano Battaglino, risultato positivito al Clostebol, lo stesso steroide anabolizzante che era stato trovato nelle analisi di Jannik Sinner ad Indian Wells nel marzo di quest'anno. Sinner è stato scagionato dalle accuse di doping, mentre il Tribunale arbitrale dello sport (Tas) di Losanna ha respinto il ricorso di Battaglino contro la squalifica inflitta a ottobre dello scorso anno dal Tennis Anti-Doping Program (Tadp). Intanto la tennista russa Daria Kasatkina, numero 13 al mondo, in una recente dichiarazione esprime dubbi non solo sul caso Sinner, ma sull'intero sistema anti-doping italiano: «Il mio allenatore è italiano (Flavio Cipolla, ndr) e conosce altri incidenti di cui non siamo a conoscenza. C'erano altri due italiani, un uomo e una donna, trovati positivi alla stessa sostanza».

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Sinner-Battaglino, i due casi

Il caso di Jannik Sinner, lo conosciamo ormai bene: viene trovato positivo a due test nell'ambito del torneo Atp 1000 di Indian Wells a marzo 2024; la sua difesa è che il fisioterapista, che si stava curando un taglio alla mano con una crema contente Clostebol, lo aveva massaggiato senza guanti in quei giorni; l'agenzia indipendente Sport Resolutions gli dà ragione. Ora però la l'Agenzia mondial anti-doping (Wada) ha assunto tutti i fascicoli del caso e ha ancora 12 giorni di tempo per fare ricorso al Tas di Losanna.

Battaglino, che ha raggiunto come suo massimo ranking la posizione numero 760 a luglio 2022, era stato trovato positivo durante un torneo del settembre di quello stesso anno. Dopo la squalifica inflittagli dall'International Tennis Integrity Agency (Itia) a ottobre 2023, Battaglino ha sostenuto che la contaminazione era dovuta a un massaggio fatto dal fisioterapista presente a un torneo in Marocco nel 2022. Il legale del giocatore, però, non è riuscito a reperire il professionista per avvalorare la difesa.

Il Tas ha, quindi, stabilito che il tennista non ha dimostrato la fonte della positività e che le argomentazioni fornite per sostenere un'assunzione involontaria erano «manifestamente insufficienti». Quattro anni di squalifica per lui a partire dall'1 febbraio 2023 e fino al 31 gennaio 2027, con il divieto di partecipare a qualsiasi evento dei membri di Itia (ovvero Atp, Itf, Wta, Tennis Australia, Federtennis francese, Wimbledon e Federtennis americana).

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Le parole di Kasatkina

All'interno della differenza di giudizio del Tas e delle agenzie che controllano il doping nello sport mondiale, si inseriscono con forza le parole di Daria Kasatkina: «Jannik Sinner è capace di assumere i migliori avvocati, persone che risolveranno tutto. Questo è, senza dubbio, il suo vantaggio». Una differenza di status e di classe, quindi, che consentirebbe al campione degli Us Open di evitare squalifiche che invece colpiscono tennisti di minore livello, senza le stesse entrate economiche.

Una differenza che si accompagna a quella relativa alla conoscenza della possibile origine del Clostebol. Sapere come si potrebbe essere entrati in contatto con il Clostebol aiuta molto nella successiva vicenda legale. Questa fondamental differenza si sarebbe manifestata, secondo Kasatkina, anche nei due casi di tennisti senza nome da lei conosciuti. La donna non sarebbe riuscita a presentare le prove necessarie ad evitare la squalifica, in particolare quelle relative come sarebbe entrata in contatto con il Clostebol. Il tennista, invece, conoscendo la possibile origine della positività, così come Sinner, avrebbe potuto presentare le prove entro 24 giorni per poi essere assolto. 

Kasatkina, che ricordiamo che non ha fatto i nomi dei casi di sua conoscenza, ha poi concluso esprimendo un dubbio su tutto l'ambiente tennistico nostrano: «Non capisco perché in Italia continuino ad essere trovati con la stessa sostanza. Farsi beccare in quel modo è davvero stupido».

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