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Stellantis, nel mirino ci sono gli incentivi: "Secca che i soldi di un operaio piemontese finiscano in Cina"

4 mesi fa 8
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"Se non c'è la garanzia che gli incentivi vengano messi a sostenere la produzione italiana, e quindi sono incentivi all'acquisto, si spostino questi incentivi sui luoghi della produzione. Si chieda a Stellantis un impegno chiaro. Si mettano incentivi perché si possa favorire la produzione di auto in Italia". A dirlo è stato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, durante la presentazione del Salone dell'Auto edizione 2024. Il mondo della politica e quello istituzionale adesso mette nel mirino gli incentivi di cui gode anche Stellantis per tentare di fare pressione sull'azienda per portare più produzioni nel nostro Paese. Pochi minuti dopo, sempre dal palco del Salone dell'Auto, anche Matteo Salvini, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ha evidenziato i propri dubbi sull'attuale sistema degli incentivi. 

Più produzione in Italia

"Siamo in un passaggio storico molto importante per quanto riguarda la dimensione dell'industria dell'auto mondiale e questo influenza anche le scelte strategiche del gruppo Stellantis e le ricadute su Torino. Il mio auspicio è che si possa affrontare questa questione privilegiando l'industria italiana, guardando all'Italia come luogo della produzione", ha spiegato il primo cittadino di Torino nel suo intervento, "Sono un po' perplesso su alcune strategie di cui leggo di importazione di industrie cinesi e asiatiche", ha aggiunto facendo riferimento a quanto detto venerdì scorso sempre a Torino dal ministro Urso

"Abbiamo una tradizione a Torino importante che credo debba essere mantenuta e debba essere portata avanti. Credo che se ci sono risorse pubbliche per sostenere l'industria dell'auto debbano essere usate per supportare la produzione in Italia. Quindi auspico che, come fanno anche altri Governi del nostro continente, penso ai tedeschi, ai francesi e agli spagnoli, anche il Governo italiano debba sostenere questa industria. Se non c'è la garanzia che gli incentivi vengono messi a sostenere la produzione italiana, e quindi sono incentivi all'acquisto, si spostino questi incentivi sui luoghi della produzione. Si chieda a Stellantis un impegno chiaro. Si mettano incentivi perché si possa favorire la produzione di auto in Italia e dentro questa cornice Torino, come è noto, non ha nulla da invidiare ad altri luoghi del mondo e tutto il suo tessuto produttivo e gli oltre 70.000 addetti dell'indotto si faranno trovare pronti per la sfida".

Salvini: "Valutare a chi vanno gli incentivi"

"Bisogna valutare a chi vanno gli incentivi", ha detto il ministro Salvini, "Se io spendo denaro pubblico per aiutare i cinesi mi devo porre il problema". Una battuta al termine dell'evento che semplifica un concetto che il ministro aveva già spiegato dal palco. 

"La gente che lavora nel settore auto in Italia è meno della metà di coloro che sono occupati nel settore della distribuzione", ha spiegato aggiungendo, "i bonus che stiamo mettendo sul tavolo raramente rimangono in Italia perché se stiamo sulle auto elettriche, che in Italia sono un mercato marginale, la maggior parte di quelle vendute non sono italiane ed europee, ma cinesi. Siamo nel libero mercato, ma la domanda che dobbiamo porci è: che senso ha mettere un miliardo di bonus auto di denaro pubblico sul tavolo quando una buona parte di questo non finisce a Torino, ma a Pechino. Non vorrei che ci fosse un suicidio assistito di un'intera filiera produttiva. Mi secca che i soldi di un operaio piemontese vadano a sanare i bilanci di una fabbrica cinese. Lo ritengo ingiusto". 

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