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Stipendi, gli aumenti in busta paga con taglio del cuneo e detrazioni: le simulazioni, 1.000 euro in più all'anno per redditi fino a 45mila

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La revisione del taglio del cuneo prevede per i dipendenti con reddito fino a 20mila euro il riconoscimento di un bonus, per quelli tra 20 e 40mila una detrazione con decalage. Per l'Irpef c'è la stabilizzazione delle aliquote su tre scaglioni. Gli interventi su cuneo e Irpef da soli assorbono oltre 17 miliardi. Dal 2025 l'incremento in busta paga raggiunge quindi fino a mille euro netti all’anno per i lavoratori che percepiscono un reddito tra i 37mila e i 45mila euro annui. 

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Il taglio del cuneo

Gli effetti del taglio del cuneo, divenuto ora strutturale, si vedranno in busta paga già da gennaio e su base mensile ci saranno 66,25 euro in più con reddito fino a 15mila euro, 80 euro fino a 20mila, 83,3 euro fino a 30mila, 52 euro fino a 35mila, 31,15 euro fino a 37mila e 10,4 euro fino a 39mila.

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Le simulazioni

Su base annuale per i redditi fino a 20mila euro grazie all'indennità basata sul reddito di lavoro dipendente il risparmio (fino a 8.500 euro al 7,1%, da 8.501 euro a 15mila euro al 5,3% e da 15.001 euro a 20mila al 4,8%) arriva fino a 1.000 euro all'anno. In virtù della detrazione fissa per l’intero anno, proporzionata al periodo di lavoro, per chi percepisce un reddito annuo complessivo da 20mila a 32mila euro il risparmio è di circa 1.000 euro all'anno. Da 32mila a 40mila invece la detrazione diminuisce progressivamente fino ad azzerarsi alla quota massima: in questo caso il risparmio massimo è inferiore a 1.000 euro. Infine nella fascia compresa tra 36mila e 45mila con il beneficio in continuità il risparmio variabile è fino a 1.000 euro. 

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Le tre eliquote

Il governo rende strutturale l’accorpamento delle due aliquote mediane dell’Irpef. Di conseguenza saranno tre: il 23% per i redditi fino a 28.000 euro; il 35% per i redditi che vanno da 28.000 a 50.000 euro; il 43% per i redditi che superano i 50.000 euro. Confermata la no tax area a 8.500 euro. Sale a 35mila euro il tetto di reddito da lavoro dipendente per accedere alla flat tax per le partite Iva. 

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Flat tax dipendenti a 35mila solo per un anno

L'innalzamento da 30 a 35mila euro del tetto di reddito dipendente oltre il quale, per la parte di lavoro autonomo, non si può accedere al regime forfettario avrà effetti per 110 milioni in tre anni. E' quanto emerge dalla relazione tecnica allegata alla legge di bilancio approdata venerdì sera in Senato dopo il via libera della Camera. L'impatto previsto è, infatti, di 54 milioni in meno di Irpef e 7,4 di Iva per il 2025 compensate da 6,7 milioni di detrazioni in meno (alle quali non è possibile accedere col forfettario) per un totale di 55,1 milioni di entrate in meno. L'impatto maggiore si ha nel 2026 con 167 milioni di entrate Irpef in meno, 13,7 di addizionali regionali e comunali ma 54 milioni in più di entrate da imposta sostitutiva per un totale di -126milioni. Nel 2026, con la misura cessata, si torna a +72 milioni. 

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