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Strage di Cutro, 6 uomini tra Finanza e Guardia Costiera sotto accusa. «Si potevano evitare 98 morti»

6 mesi fa 12
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La strage di Cutro si poteva evitare: 4 uomini della Guardia di finanza e 2 della Guardia costiera, se avessero agito secondo dovere, quella strage in cui persero la vita almeno un centinaio di persone si sarebbe potuto evitare. Falso, omissione in atto d'ufficio e strage come conseguenza di altro reato i capi di imputazione per i quali la procura della repubblica di Crotone ha deciso di chiedere il rinvio a giudizio dei sei indagato. Lo riporta Il Corriere della Sera.

Ci sarà dunque un processo per i mancati soccorsi al caicco naufragato a Cutro il 26 febbraio del 2023. Il pm di Crotone Pasquale Festa, che qualche settimana fa aveva chiesto una proroga di indagine, ha firmato la chiusura del fascicolo depositando migliaia di pagine di consulenza, e in queste ore sono in corso le notifiche agli indagati. Diversi i livelli di responsabilità, maggiori per la guardia di finanza che quella sera decise di rientrare in porto abbandonando le ricerche del caicco senza avvertire la guardia costiera che aveva mezzi più adatti alle condizioni meteo proibitive e poi falsificando i diari di bordo di quella notte.

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Quel naufragio dunque si poteva evitare, soprattutto se qualcuno avesse dichiarato l'evento Sar che avrebbe fatto scattare l'intervento obbligatorio della Guardia costiera che quella notte, pur sapendo che era in corso un'operazione cosiddetta di law enforcement della Finanza sul caicco segnalato ore prima da Frontex, non si mosse anche se le condizioni meteo erano proibitive. Si parla di 98 persone decedute, che si sarebbero potute salvare.

Toccava a chi era in servizio quella notte alla sala operativa della Finanza a Vibo Valentia avvertire la guardia Costiera e invece la comunicazione inviata era stata fallace. Fu comunicato che un mezzo della Finanza attendeva il caicco a due-tre miglia dalla costa ma non era vero. Il mezzo era rientrato per il maltempo e anche quando il radar della guardia di Finanza individuò il caicco ormai quasi arrivato nessuno intervenne. Fu così che si schiantò sulla secca di Cutro. Un secondo capitolo dei ritardi riguarda poi quello dei soccorsi a terra, anche lì tardivi nonostante ormai in tanti sapessero che il barcone carico di migranti stava per arrivare.

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