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Sulle orme di Napoleone: la berlina di gala alla Palazzina di Caccia di Stupinigi

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La Palazzina di Caccia di Stupinigi accoglie nuovamente la sua berlina di gala napoleonica, recentemente restaurata. Lo storico veicolo, che un tempo apparteneva a Gustavo Rol, è in esposizione nel percorso di visita dal 6 settembre. Come emblema dell'era napoleonica in Italia, la carrozza è al centro di eventi curati dalla Fondazione Ordine Mauriziano.

Il 15 settembre, un evento di Living History intitolato "Life, istantanee di vita di corte" permetterà ai visitatori di immergersi nella quotidianità della corte imperiale, rivivendo l'atmosfera dell'epoca in cui la Palazzina serviva da ritrovo per Napoleone e sua sorella Paolina Borghese Bonaparte. Invece, il 17 ottobre, una visita guidata esplorerà il rapporto tra Napoleone e il Piemonte, seguita da una conferenza di Paolo Palumbo che narrerà le vicende di Camillo Borghese e il cerimoniale imperiale legato a Stupinigi.

Un po' di storia

La berlina di gala, un tipo di carrozza molto in voga all'inizio del XIX secolo, venne realizzata intorno al 1805-1810 dal celebre carrozziere parigino Jean-Ernest-Auguste Getting, uno dei principali fornitori delle Scuderie Imperiali di Napoleone. Riccamente decorata e rifinita, era destinata ai cortei di gala e alle gite cittadine. La carrozza, che presenta lo stemma napoleonico sulle portiere, potrebbe aver fatto parte del corteo che nel 1805 portò Napoleone a Milano per l'incoronazione a Re d'Italia, con una prima tappa intermedia a Stupinigi dove soggiornò insieme alla moglie Giuseppina. La berlina passò poi alla seconda moglie Maria Luigia d'Austria, dal 1816 duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla, come attesta lo stemma che sostituisce le insegne napoleoniche originali.

Nel 1845 la carrozza fu acquistata da Antonio Delavo, un farmacista appassionato di storia napoleonica, che la inserì nel museo dedicato alla battaglia di Marengo allestito nella sua villa. Risale probabilmente a quest'epoca lo stemma imperiale dipinto sopra a quello di Maria Luigia per "ri-napoleonizzare" la berlina. Nel 1947, quando la residenza venne venduta, la berlina passò all'antiquario di Novi Ligure Edilio Cavanna che la conservò senza particolari attenzioni in un capanno adibito a magazzino. Nel 1953 il celebre sensitivo Gustavo Adolfo Rol, appassionato di storia napoleonica, decise di acquistare la carrozza e di farla restaurare a Torino.

Per intervento della Soprintendente alle Gallerie per il Piemonte Noemi Gabrielli, la carrozza passò di proprietà all'Ordine Mauriziano il 3 giugno del 1955, per essere destinata alla Palazzina di Caccia di Stupinigi. Dopo nuovi restauri nel 2021 a cura del Centro Conservazione e Restauro "La Venaria Reale", in occasione del duecentesimo anniversario della morte di Napoleone, la berlina è stata esposta per un periodo alla Reggia di Venaria, prima di fare ritorno a Stupinigi.

Il restauro

L'attuale restauro ha affrontato per la prima volta in modo scientifico lo studio della carrozza e la scelta è stata di mantenere traccia della successione di tutte le fasi della vita dell'opera: dalla prima versione decorativa alla musealizzazione come cimelio napoleonico. La carrozza presenta sette finestre con scuri a scomparsa e fondo oro, con l'aquila napoleonica dipinta sui pannelli delle porte e sui grandi pannelli anteriori e posteriori. L'aquila imperiale è circondata da un fregio di piccoli fiori di rame argentato che formano una galleria.

Dal pannello posteriore sporge un tamburo, una sorta di piccolo scrigno, utilizzato per riporre oggetti preziosi, denaro, gioielli o armi da fuoco, detto anche arsenale; assolutamente inutile in una carrozza di gala, ma che seguiva i dettami della moda. Maniglie in bronzo a patina bruna a forma di anelli decorati con sfingi alate, intorno a stemmi coronati recanti la N napoleonica servono per aprire le porte della carrozza. Tre gradini rivestiti in marocchino rosso danno accesso all'interno, elegantemente rifinito in raso bianco e velluto avorio impreziosito da passamanerie oro e azzurro. Azzurro e oro sono anche i colori che si ritrovano nella decorazione interna. Il sedile del cocchiere, alla francese, è rivestito in velluto avorio su cui è ricamata l'aquila napoleonica.

Nella parte posteriore, il piano degli staffieri è sorretto da listelli di legno dorato intagliati con volute e fioroni. Quattro grandi molle a forma di C e le relative staffe in pelle nera forniscono la sospensione della cassa. La berlina è dotata di rampa fissa con tiranti in ferro battuto e dorato, due crocette con decoro scolpito e timone per tiro a quattro cavalli. Sulle quattro molle e i colli di cigno delle due frecce del treno compare la firma di Ernest-Auguste Getting. 

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