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Sotto il diluvio di Rotterdam, il Feyenoord batte il Milan per 1-0 nel match di andata dei play-off di Champions League. Decisivo il gol nei primissimi minuti di Igor Paixão, che sorprende un colpevole Maignan sul suo palo.
Lo svantaggio quasi immediato è il simbolo di un primo tempo in cui i rossoneri hanno fatto davvero troppo poco per indirizzare la partita a loro favore. Lampante la difficoltà nel costruire il gioco, così come la fragilità difensiva soprattutto sulla fascia sinistra, dove più volte gli olandesi, e nello specifico l’esterno brasiliano autore del gol, sono stati pericolosi in ripartenza. Ma se a livello di occasioni si può parlare di una prima frazione relativamente equilibrata, è invece nella diversa intensità delle due squadre che si è vista la ragione essenziale dello svantaggio del Milan.
Nonostante l’infortunio alla caviglia che l’ha tenuto fuori dalla partita contro l’Empoli in campionato, e che lo ha costretto a giocare questo match sotto antiinfiammatori, Rafael Leão è stato senza ombra di dubbio il più positivo dei suoi, creando più di un pericolo alla porta difesa da Wellenreuther e sfruttando la sua abilità di correre in profondità. Ma non è bastato a pareggiare i conti, in una serata in cui tranne qualche sporadica fiammata né l’ex della partita Gimenez (forse influenzato dal peso emotivo di questo ritorno in Olanda) né João Felix hanno inciso più di tanto sull’andamento della partita.
Nel secondo tempo il Milan è riuscito a reagire in qualche modo e a rendersi molto più pericoloso, ma mai in maniera organica e continuativa. Nel complesso il Feyenoord, pur palesando i suoi limiti tecnici, non ha avuto troppe difficoltà nel gestire la partita, senza rinunciare ad attaccare soprattutto con le sgaloppate del solito Paixão, nettamente il migliore in campo e autore di una prestazione sensazionale, in cui ha letteralmente ubriacato la retroguardia meneghina a suon di giocate.
In Champions ora il pensiero va al match di ritorno di San Siro del prossimo martedì, nel quale il Milan potrà giocare davanti a un pubblico decisamente meno ostile di quello incontrato al De Kuip, nella speranza di trovare le risorse e gli spunti giusti per ribaltare il risultato e centrare la qualificazione agli ottavi di finale.