Hanno tirato fuori dall’acqua una delle 120 tartarughe che vivono nel laghetto di piazza Martiri III Aprile e poi l'hanno presa a pietrate colpendola finché è morta. Autore un gruppo di ragazzini, scena del triste episodio il laghetto di Cumiana, alle porte di Torino.
«Venerdì sera l’Ippo è stato ancora teatro di inciviltà - denuncia il parroco sulla pagina social della parrocchia, mostrando le foto dell'asfalto pieno di sangue -. Una tartaruga dei giardini pubblici, una creatura innocente, è stata uccisa barbaramente. Servono azioni decise di contrasto e correzione. Sfregiare un muro è offensivo, uccidere un essere vivente è disumano. Questo non è disagio, è delinquenza».
Nei prossimi giorni, si prenderà in esame la possibilità di installare nuove telecamere di sorveglianza in quella zona. Ha stigmatizzato l’episodio anche il sindaco di Cumiana. E protesta l’associazione di animalisti LNDC Animal Protection che scende in campo «con i suoi legali e chiede ai cittadini di collaborare per individuare i colpevoli scrivendo ad avvocato@lndcanimalprotection.org». La presidente Piera Rosati: «Atti intollerabili, gli autori di questo gesto sono persone pericolose per la società se trovano divertente uccidere una creatura totalmente inoffensiva e indifesa in questo modo».
«Non capisco e non capirò mai cosa passa per la testa di queste persone – aggiunge -, ma di sicuro è qualcosa di tremendamente pericoloso se trovano divertente uccidere una creatura totalmente inoffensiva e indifesa. A maggior ragione se si tratta di giovani, come ipotizzato finora, ci troviamo davanti a un campanello d’allarme che non deve in alcun modo essere sottovalutato perché questo genere di comportamenti possono acutizzarsi con la crescita e diventare socialmente pericolosi». E ricorda che nella provincia di Torino «c’è stato un caso in cui le indagini sono state svolte in maniera così accurata da identificare i killer di un povero riccio anche se a distanza di qualche anno. Mi auguro che sarà così anche stavolta e che chiunque abbia informazioni utili si faccia avanti anziché girarsi dall’altra parte».