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Una scossa terribile, come non si sentiva da almeno venticinque anni. Un sisma a cui hanno fatto seguito altre 101 repliche o "aftershock". Quello di stamattina a Taiwan non è stato un terremoto come gli altri. Registrato alle 7.58 locali a 18 km a sud-est di Hualien City, a circa 155 km a sud della capitale Taipei, ad una profondità di 34,8 km, il sisma ha provocato nove morti ed oltre ottocento feriti. Il tutto, con gravi danni alla produzione di chip di smartphone, veicoli elettrici e strumenti di intelligenza artificiale. Ma il bilancio potrebbe essere molto più grave. Anche se, come sottolineato dal presidente dell'Ingv Carlo Doglioni, il sisma «ha colpito un’area densamente popolata, dove però c’è una cultura sismica diffusa e i danni sono per questo relativamente ridotti».