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Teste di cuoio, geolocalizzazione e 007. A Parigi israeliani protetti h24: “Possibile obiettivo”

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L’incubo di Monaco ’72, dove un commando palestinese sequestrò la squadra di Israele provocando la morte di 11 sportivi, continua ad infestare il sogno olimpico. Soprattutto quest’anno, viste le tensioni emerse dopo l’aggressione di Hamas del 7 ottobre e il conseguente attacco a Gaza. Per questo ai Giochi di Parigi la delegazione israeliana, con i suoi 200 membri, tra cui un’ottantina di atleti, è una delle più sorvegliate. Un’attenzione particolare, come richiesto dal ministro degli Esteri Israel Katz, che con un messaggio inviato all’omologo Stephane Séjourné ha messo in guardia le autorità francesi sulla possibilità ai attacchi da parte di gruppi sostenuti dall’Iran. Un clima di nervosismo acuito dalla richiesta di escludere gli israeliani dalle competizioni avanzata dal Comitato olimpico palestinese e respinta dal Cio e dal presidente Emmanuel Macron, che si aggiunge all’ondata di antisemitismo registrata in questi ultimi mesi in Francia e nel resto d’Europa. Ne sono una dimostrazione i messaggi di minacce fatti recapitare alla squadra, che si è vista augurare la morte da ignoti, mentre il partito dell’estrema sinistra francese, La France Insoumise, ha più volte dichiarato che gli atleti israeliani non erano i «benvenuti».

Ma Parigi aveva già previsto un dispositivo speciale. «La sicurezza degli atleti israeliani sarà pienamente garantita», ha assicurato nei giorni scorsi la ministra delle Pari opportunità, Aurore Bergé. Il suo collega dell’Interno, Gérald Darmanin, ha promesso una protezione h24 assicurata dagli uomini del Gruppo di intervento della Gendarmeria nazionale (Gign), l’unità di élite specializzata nelle missioni più pericolose e nella gestione delle crisi. «Abbiamo preso questa decisione perché sappiamo molto bene che gli atleti israeliani sono, dai Giochi di Monaco ma anche più recentemente, particolarmente interessati da potenziali attacchi», ha riconosciuto il titolare di Place Beauvau. Secondo France info, che ha rivelato una costante geolocalizzazione degli sportivi, è stato inoltre previsto il supporto delle teste di cuoio del Raid e degli agenti della Prefettura della polizia di Parigi.

Un lavoro portato avanti in collaborazione con forze dell’ordine di Tel Aviv. Il ministro israeliano della Cultura e dello Sport, Miki Zohar, ha annunciato in un’intervista al Telegraph che è stato raddoppiato il budget generalmente stanziato per la protezione degli atleti in trasferta ai Giochi, che saranno seguiti anche dallo Shin Bet, l’intelligence del loro Paese. Soprattutto durante la cerimonia inaugurale di ieri sera, durante la quale gli uomini dei servizi israeliani erano presenti armati a bordo della nave che trasportava gli atleti, sulla quale c’era anche la squadra italiana. Il primo test sportivo, la partita di calcio tra Israele e Mali tenutasi mercoledì sera, si è svolto senza particolari incidenti, eccezion fatta per i fischi di una parte del pubblico durante l’inno israeliano. Gli stessi che si sono sentiti ieri sera per qualche minuto durante il passaggio del battello sulla Senna, all’altezza del Louvre. Dei segnali preoccupanti, che di certo non contribuiscono ad abbassare la tensione.

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