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TikTok costretto a chiedere negli Stati Uniti da domenica a meno che l'amministrazione Biden fornisca rassicurazioni a Apple, Google e altri provider. «Le dichiarazioni rilasciate dalla Casa Bianca e dal Dipartimento di Giustizia non sono riuscite a fornire chiarezza e le garanzie necessarie ai fornitori di servizi» quali Google e Apple, che sono «parte integrante del mantenimento di TikTok per i 170 milioni di americani» che usano l'app, ha spiegato in una nota la società. «A meno che l'amministrazione Biden non fornisca immediatamente una dichiarazione definitiva per soddisfare i fornitori, TikTok sarà oscurata il 19 gennaio».
TikTok, il bando resta. «Vendere o sarà oscurato». Ma Trump: «Deciderò io»
Bremmer: TikTok non minaccia reale ma Trump non vuole incidenti con Xi
TikTok «non rappresenta una reale minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti.
Per Donald Trump è un affare personale, se non altro per i finanziamenti che ha ricevuto dai proprietari cinesi della piattaforma. Ma non vuole creare un incidente con Xi Jinping». A dichiararlo, in un'intervista al Corriere è Ian Bremmer, politologo americano, fondatore e presidente di Eurasia group, che invita, però, a «non sopravvalutare i segnali di distensione». «Non è affatto dimostrato che il social passi la montagna di dati che raccoglie al governo o al partito comunista cinesi. Ci sono, tuttavia, alcuni punti critici. Il primo è la reciprocità. I social americani non possono entrare sul mercato cinese dove, per altro, lo stesso TikTok è vietato. Quindi, anche se non ci sono minacce alla sicurezza nazionale degli Usa, è ragionevole porre a Pechino il dilemma: o vendete o chiudete», spiega. Bremmer esorta poi a non sopravvalutare i primi segnali distensivi della futura amministrazione verso la Cina: «Non sopravvaluterei troppo questi primi segnali, questo primo approccio. Mi aspetto che con Trump le relazioni tra Stati Uniti e Cina saranno molto difficili. Sarà davvero molto complicato raggiungere un qualsiasi accordo e il rapporto sarà comunque disseminato da ostacoli ingombranti. In questa fase stiamo assistendo a una specie di riscaldamento. Trump e Xi sono come due pugili che si scambiano un saluto formale, toccandosi con i guantoni, prima di un match molto combattuto».