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Torino, caos nelle carceri: scoppiano due rivolte contemporaneamente, strade bloccate per evitare evasioni di massa

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Tensioni sono scoppiate nella serata di ieri, giovedì 1 agosto 2024, nel carcere minorile di zona Lingotto e in quello delle Vallette a Torino. Nella prima struttura circa una cinquantina di detenuti (ossia praticamente tutti i presenti), alcuni armati di bastoni, hanno dato vita a una rivolta, appiccando un incendio nel primo padiglione. Durante la sommossa sono stati distrutti alcuni uffici, compreso quello del comandante della polizia penitenziaria e la sala regia. Spaccate anche porte e vetrate. Le forze dell'ordine sono intervenute all'esterno, bloccando le strade per evitare evasioni. Sul posto sono arrivati anche i vigili del fuoco. Alle Vallette, invece, dopo una violenta rissa tra detenuti stranieri, marocchini e senegalesi, una lama rudimentale è stata puntala alla gola di un agente della polizia penitenziaria per sottrargli le chiavi. Il poliziotto è stato trasportato sotto choc all'ospedale Maria Vittoria. Nel carcere minorile il bilancio è di tre agenti e 12 detenuti intossicati in ospedale.

"È da mesi che denunciamo lo sfascio delle carceri italiane. Questa è la prova: una doppia rivolta a Torino. La politica ci ha completamente abbandonati. Il ministro e i sottosegretari aspettano il morto per intervenire?. Il nostro grido di aiuto è stato inascoltato e questi sono i risultati. Il prezzo più alto lo pagano sempre la polizia penitenziaria e i cittadini che poi devono sostenere costi dei danni che in entrambi i casi sono ingentissimi, pari a centinaia di migliaia di euro", afferma Gerardo Romano, vicesegretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Osapp.. "Apprendiamo quanto sta accadendo al carcere minorile e osserviamo con attenzione e preoccupazione l'evolversi della situazione - dice in una nota la vicesindaca con delega ai rapporti col sistema carcerario Michela Favaro -. Proprio questa mattina sono stata in visita alla struttura con il presidente della commissione legalità del consiglio comunale Luca Pidello e la garante dei detenuti Monica Gallo per incontrare il direttore e valutare insieme possibili iniziative per affrontare i problemi che la affliggono. Episodi come questo accendono ancora di più la riflessione su come sia necessario occuparsi del problema e in fretta, a livello nazionale, investendo sull'edilizia carceraria per alleggerire le situazioni di sovraffollamento ma soprattutto nell'educazione e il reinserimento delle persone e dei minori in modo particolare".

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