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l boom degli immigrati continua a Torino e la città resta attrattiva soprattutto grazie al recente sviluppo del settore edilizio e turistico. Più equilibrate sono le comunità nelle presenze di maschi e femmine più sono stabilizzate e sono famiglie
Lo scorso gennaio il sindaco di Torino Stefano Lo Russo aveva annunciato su Facebook: "Seppur nel 2023 Torino ha registrato un impercettibile aumento della popolazione non stiamo assistendo all’inversione di un trend". Numeri alla mano il primo cittadino aveva ragione e anche su questo avvertimento: "Quella demografica è una delle più grandi emergenze che stiamo vivendo e che dovremo affrontare nei prossimi anni". E la città cresce solo grazie agli stranieri, vediamo chi sono.
Torino è ferma: non decresce e non cresce
Secondo il sito Demo Istat (che raccoglie i dati forniti dalle anagrafi comunali), i primi cinque mesi del corrente anno 2024 la popolazione residente è passata da 846.926 a 847.233 e per Francesco Gastaldi, docente di Urbanistica all'Università IUAV di Venezia: "Si tratta di variazioni quasi impercettibili, non si tratta di una inversione di tendenza, ma di un rallentamento di alcuni trend negativi, ad inizio 2019, la popolazione torinese era di 860.793 persone", secondo il docente, "la popolazione in cinque anni è ancora calata, ma con ritmo, meno sostenuto, forse la fase più acuta del post fordismo si è conclusa? Non mi sentirei di fare conclusioni affrettate, è ancora presto per dirlo".
Prime dieci nazionalità residenti a Torino al 1 gennaio 2024
Ovviamente nelle dinamiche della città il saldo naturale (differenza nati-morti) è sempre pesantemente negativo, il saldo migratorio con altri comuni italiani è più o meno in pari, mentre negli ultimi anni, in media, esiste un saldo di 400-500 persone al mese che si iscrivono all'anagrafe dall'estero (molti di più di quelli che se ne vanno, invece, verso l'estero). La città ha una struttura demografica che mostra un alto numero di popolazione anziana, con una percentuale crescente di over 65. Questo potrebbe comportare delle sfide in termini di servizi sanitari e assistenziali.
Le comunità stabilizzate
Il boom degli immigrati continua e Torino resta una città attrattiva per loro, soprattutto recente sviluppo settore edilizio (Superbonus, ad esempio). Di fatto gli stranieri portano avanti la città, almeno dal punto di vista demografico. Ci sono comunità più strutturate, perché in Italia ormai da decenni come quelle romene e marocchine e cingalesi. Meno popolosa ma più “storica” è quella albanese che nel frattempo si è incardinata sull’economia legata al mondo dell’edilizia. E ce ne sono che cresceranno: filippine, moldava per i lavori domestici e di cura, bangladesh per ristoranti, alberghi e anche in relazione allo sviluppo del'economia turistica di Torino.
"Il fenomeno è destinato ad aumentare e sarà strutturale. Il tessuto economico per resistere e andare avanti ha bisogno di queste persone: dal turistico alberghiero alla manifattura, dalla logistica ai trasporti". L’aumento degli stranieri è spesso legato proprio a stabilizzazione delle presenze: ricongiungimenti familiari o regolarizzazioni dopo periodi più o meno lunghi di permanenza senza permesso di soggiorno o con permesso di soggiorno ma senza residenza. Le comunità romena e marocchina sono più equilibrate nelle presenze maschi-femmine: "Significa che si sono stabilizzate e sono famiglie - conclude il prof Gastaldi - quando c’è uno squilibrio tra maschi e femmine vuol dire che la stabilizzazione non c’è ancora".