Home SignIn/Join Blogs Forums Market Messages Contact Us

Treni, la pista dei sabotaggi: un altro caso sospetto. Salvini: «Vado in Parlamento»

8 ore fa 1
ARTICLE AD BOX

Un nuovo presunto sabotaggio sulla linea ferroviaria agita il gruppo Fs e la politica. Con la Digos, la polizia ferroviaria (Polfer) e la Procura di Roma che indagano sugli ultimi avvenimenti e il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che parla di «episodi sconcertanti» e vista «l’urgenza» della situazione riferirà in Parlamento questa o la prossima settimana. Data l’emergenza, a detta del Mit, Salvini avrebbe scelto di non andare a Washington per il giuramento di oggi del presidente Usa Donald Trump. Le opposizioni, nel frattempo, parlano di «teorie del complotto» e continuano a chiedere le dimissioni del ministro.

Catena da bici sulla linea dei treni in Veneto. Fs: «L'oggetto poteva causare danni significativi». Mit: estrema preoccupazione

Il nuovo caso

Il nuovo episodio di presunto sabotaggio è accaduto sabato pomeriggio. Qualcuno avrebbe provato a forzare l'ingresso del locale che ospita la centralina elettrica dei treni alla stazione di Roma Aurelia, cercando senza successo di sfondare la porta blindata che custodisce i macchinari. Sono stati divelti alcuni paletti della recinzione e, per mettere fuori uso il sistema di controllo, sono stati messi fuori uso alcuni elementi dell'allarme volumetrico. È stato quindi rubato un avvitatore in un furgoncino che si trovava nell'area recintata. Ma il rischio che si è corso è ben più grande.

Quella centralina, infatti, è fondamentale per la circolazione ferroviaria lungo tutta la dorsale e, se fuori uso, può arrecare gravi danni alla circolazione da e per la Capitale. Sulla vicenda sono in corso indagini della Polfer e sono al vaglio le immagini delle telecamere: non si esclude che si tratti di un furto messo a segno da una banda organizzata. L’episodio arriva poche ore dopo la scoperta da parte di un tecnico Rfi di una catena per biciclette sui cavi elettrici aerei della linea ferroviaria in provincia di Padova, in Veneto. Se un treno fosse passato da lì con la catena avrebbe causato danni al pantografo e, di conseguenza, anche alla linea, con importanti ripercussioni sul traffico ferroviario della direttrice Nord-Est. Su questo caso indaga la Digos di Roma, che ha acquisito le immagini delle telecamere di sicurezza dopo la denuncia di Ferrovie dello Stato.

Piantedosi: «Il Ddl sicurezza va approvato presto. Il Viminale? Non lascio. Rete tra gli antagonisti»

L'informativa

Verrà quindi inviata un’informativa alla Procura della Capitale. Le ipotesi di reato potrebbero essere: danneggiamento, interruzione di pubblico servizio o terrorismo (come accaduto in passato in alcuni processi a carico di attivisti No Tav). La stessa Procura ha aperto un’inchiesta per presunti sabotaggi dopo l’esposto di Fs dello scorso mercoledì. Si parla di rotaie rotte, chiodi, cavi tranciati e blackout sospetti. Ma in particolare si mettono in evidenza cinque casi «anomali» tra l’11 e il 15 gennaio in orari di punta. Tra questi il caos, con decine di cancellazioni e ritardi in tutto il Paese, che è partito sabato 11 da Milano per un danno alla linea aerea e il guasto di martedì 14 alla cabina elettrica di Porta Maggiore a Roma. Come dimenticare, poi, il famoso “chiodo” nei cavi elettrici, sempre nella Capitale, che a ottobre ha bloccato mezza Italia. Nell’esposto si parla di «disfunzioni tecniche», ma anche di possibili «attività interne e/o esterne mirate a colpire gli asset aziendali per destabilizzare». Di sicuro degli inconvenienti tecnici si possono creare su una rete satura all’85% (per l’Autorità dei trasporti la frequenza dovrebbe scendere al 70%), con 1.200 cantieri aperti per il Pnrr, alcuni convogli vecchi di 15 anni, con un’elettrificazione al Sud ferma al 58% e con pochi binari su cui passano sia l’alta velocità che i treni regionali. Ma dopo un 2024 di passione per pendolari e turisti, anche visti gli scioperi un weekend ogni due, da inizio anno i disservizi, secondo il Codacons, sarebbero già 105 con «forti rallentamenti o sospensioni della circolazione».

Le ipotesi

Gli esperti del settore escludono la regia di anarchici o no Tav e guardano al sistema delle manutenzioni, con il personale di Rfi che accompagna e sostiene le ditte esterne. I presunti tentativi di destabilizzazione arrivano in una fase nella quale l’amministratore delegato di Fs, Stefano Antonio Donnarumma, sta ridisegnando la struttura, si appresta a nominare i vertici delle sue controllate (Rfi e Trenitalia) e starebbe studiando nuove procedure di controllo sui lavori affidati all’esterno.

Tra i lavoratori di Rfi, intanto, serpeggia da mesi il malcontento per i nuovi turni di manutenzione, estesi su tre giorni per 8 ore dopo l’accordo di un anno fa con i sindacati. «Non vorremmo che - dicono dalla Lega - fallito l'assalto giudiziario per il caso Open Arms, qualcuno cerchi di fermare Salvini organizzando una 'rivolta sociale'». Mentre l'opposizione e i sindacati protestano. Il Movimento 5 Stelle parla di «copione scaricabarile», il Pd di «manutenzione carente e treni regionali al collasso». Mentre Angelo Bonelli di Avs sottolinea «l’azzeramento del fondo nazionale per il trasporto rapido di massa per spostare i fondi sul Ponte per lo Stretto di Messina». Per la Cgil, infine, «Salvini ha la responsabilità di essersi occupato poco di ferrovie​​​​​».

Leggi tutto l articolo