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Trump concede un mese al Messico per negoziare sui dazi. 'Ho parlato anche con Trudeau'

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Il presidente americano Donald Trump ha avvertito che "presto" annuncerà dazi anche contro l'Ue. Il tycoon ha scritto poi in un post su Truth che ha parlato con il premier canadese Justin Trudeau e lo risentirà alle 15 ora locale, le 21 in Italia, forse un segno che stanno trattando. 

"Il Canada non consente nemmeno alle banche statunitensi di aprire o fare affari lì", ha detto Trump in un post dopo la sua telefonata con Trudeau. "E' anche una guerra alla droga: centinaia di migliaia di persone sono morte negli Stati Uniti a causa del traffico di droga attraverso i confini del Messico e del Canada", ha sottolineato il presidente americano a proposito della ragione per cui ha deciso di imporre i dazi.

La presidente del Messico Claudia Sheinenbaum ha annunciato intanto che Trump ha accettato di sospendere i dazi per un mese. "Abbiamo avuto una conversazione proficua con il presidente Trump, con grande rispetto per le nostre relazioni, la sovranità e abbiamo raggiunto una serie di accordi", ha detto il capo dello Stato nella sua conferenza stampa mattutina. 

Oltre alla pausa nell'applicazione della nuova tariffa, Sheinbaum ha riferito che il Messico schiererà 10mila elementi della Guardia Nazionale al confine con gli Stati Uniti per prevenire il traffico di droga, in particolare il fentanyl, e gli Stati Uniti si sono impegnati a combattere il traffico di armi verso il cartelli.

Lo stesso presidente Usa ha confermato di avere concordato lo stop in cambio del dispiegamento di 10.000 soldati al confine per contenere il flusso di droghe e migranti. Trump ha spiegato di essersi accordato con Sheinbaum per negoziare - assieme con segretario di Stato Marco Rubio, quello al Tesoro Scott Bessent e quello al Commercio Howard Lutnick, oltre ad altri rappresentanti messicani - per trovare un "accordo" sui dazi, durante il mese di sospensione delle tariffe.

Trump inoltre, secondo quanto scrivono alcuni media Usa, è intenzionato ad invocare l'Alien Enemies Act, una legge del XVIII secolo, per deportare senza udienze in tribunale gli immigrati accusati di essere membri di gang. L'Alien Enemies Act è stato promulgato nel 1798 per combattere lo spionaggio e il sabotaggio durante le tensioni con la Francia. Autorizza il presidente a deportare, detenere o imporre restrizioni a individui la cui fedeltà principale è a una potenza straniera e che potrebbero rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale in tempo di guerra. 

La legge afferma che può essere invocata "ogni volta che c'è una guerra dichiarata" o "qualsiasi invasione o incursione predatoria" che è stata perpetrata, tentata o minacciata contro gli Stati Uniti da un governo straniero. Il provvedimento richiede al presidente di proclamare pubblicamente l'evento che ha spinto ad invocare la legge.

L'Alien Enemies Act fu invocato nella guerra del 1812 tra Stati Uniti e Gran Bretagna e in entrambe le guerre mondiali, e fu utilizzato per detenere e deportare individui, nonché per limitarne la libertà.

Il presidente Woodrow Wilson usò la legge per impedire ai cittadini nemici degli Stati Uniti di possedere armi da fuoco ed esplosivi, di risiedere in determinate aree e di pubblicare determinati materiali, tra le altre restrizioni. Il presidente Franklin Roosevelt impiegò la legge per giustificare i campi di internamento per persone di origine giapponese, tedesca e italiana durante la seconda guerra mondiale. Il presidente Harry Truman continuò a usarla fino al 1951, dopo la cessazione delle ostilità nella seconda guerra mondiale, secondo il Brennan Center for Justice.

LA BORSA E I MERCATI

Il presidente Usa continua intanto ad attaccare il Wall Street Journal e gli hedge fund che sono contrari ai dazi che ha deciso di imporre. "Queste persone o entità sono controllate dalla Cina o da altre compagnie straniere e locali", ha scritto Trump in un post su Truth. "Chiunque ami e abbia fiducia negli Stati Uniti è a favore delle tariffe", ha aggiunto il tycoon.

"Sia gli Stati Uniti che l'Europa traggono vantaggio dallo scambio di beni e servizi - ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz arrivando al vertice Ue informale a Bruxelles -. Se i dazi rendessero tutto questo difficile, ne risentirebbero negativamente sia gli Stati Uniti che l'Europa. Una cosa è chiara: in quanto area economica forte, possiamo gestire autonomamente i nostri affari e rispondere ai dazi con dazi. Questo è ciò che dobbiamo fare e faremo. Ma la prospettiva e l'obiettivo dovrebbero essere che si proceda in modo tale che sia basato sulla cooperazione".

"Non ci sono vincitori nella guerra dei dazi, chi se la ride è la Cina". L'Ue e gli Usa "sono legati, noi abbiamo bisogno di loro e loro di noi. I dazi non vanno bene per i posti di lavoro e per i consumatori", ha spiegato l'Alto Rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas arrivando al vertice informale Ue. 

"Se sarà attaccata" da un punto di vista commerciale "l'Europa dovrà farsi rispettare e reagire", ha detto il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Il nuovo presidente americano "ci deve portare a essere uniti e più concreti". 

L'Unione Europea deve "muoversi con urgenza" e rispondere "unita" come "un solo soggetto per essere più forte" e, allo stesso tempo, deve andare avanti con la propria agenda "rafforzando le sue capacità", rispetto alla nuova politica del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Lo ha evidenziato il ministro spagnolo dell'Economia, Carlos Cuerpo, in dichiarazioni alla radio nazionale spagnola Rne.
"Quanto più uniti saremo noi europei, quanto più forti saranno i nostri rapporti, tanto più saremo preparati", ha detto Cuerpo rispondendo a una domanda sui dazi imposti dall'amministrazione Trump a Canada, Messico e Cina.

La proposta iniziale della Cina sui dazi imposti dall'amministrazione Usa si concentrerà sul ripristino della 'fase uno' dell'accordo commerciale faticosamente raggiunto nel 2020 durante il primo mandato del tycoon alla Casa Bianca. Lo riporta il Wall Street Journal, citando fonti vicine al dossier, secondo cui altre parti del piano di Pechino includeranno un impegno a non svalutare lo yuan, un'offerta per fare più investimenti negli Stati Uniti e un impegno a ridurre le esportazioni di precursori del fentanyl, di cui il Dragone è il principale produttore globale.

Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha telefonato ieri sera al presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa per informarlo della reazione canadese alla decisione di Donald Trump d'imporre dazi del 25% su Canada e Messico. "Entrambi i leader - afferma un'alta fonte europea - hanno sottolineato l'importanza delle relazioni bilaterali Ue-Canada e hanno confermato la loro determinazione a continuare a lavorare insieme in tutti gli aspetti della nostra cooperazione in termini di relazioni interpersonali, commerciali e investimenti". I leader hanno poi concordato di rimanere in contatto.

L'Ontario annulla il contratto con Starlink per i dazi

In risposta ai dazi imposti da Donald Trump, la provincia canadese dell'Ontario - la più popolosa del Paese, dove si trovano sia Toronto che la capitale Ottawa - ha annunciato che annullerà il contratto con Starlink, il servizio Internet via satellite controllato da Elon Musk. Lo riporta il New York Times. Il contratto valeva 100 milioni di dollari canadesi, circa 68 milioni di dollari.

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