Home SignIn/Join Blogs Forums Market Messages Contact Us

Trump, l'ultimo discorso prima dell'inauguration day: la deportazione dei migranti, Elon Musk e TikTok. «Sono tornato». I segnali alla Cina

7 ore fa 1
ARTICLE AD BOX

NEW YORK .Si è fatto strada tra due ali di folla festante, accolto da applausi fragorosi e grida di entusiasmo. Giunto sul palco, ha aperto le braccia in un gesto trionfale e ha proclamato: «Abbiamo vinto».
E’ stato un Trump d’annata quello che ieri sera ha tenuto il suo ultimo comizio prima di diventare presidente oggi a mezzogiorno. Davanti a circa 20 mila fedelissimi ha promesso: «Dopo quattro lunghi anni di declino cominceremo un nuovo giorno di prosperità, forza e orgoglio, fermeremo l’invasione ai nostri confini, riporteremo legge e ordine nelle città, ci libereremo del woke dalle scuole e dai militari».
Il nuovo presidente ha promesso di firmare entro oggi pomeriggio almeno una cinquantina di decreti presidenziali, uno dei quali invocherà l’emergenza nazionale per chiudere i confini con il Messico e bloccare l’accesso a nuovi immigrati. Ha elencato tutta una serie di promesse, fra le quali anche la pubblicazione dei documenti segreti sull’uccisione del presidente Kennedy, il perdono agli insurrezionisti del 6 gennaio, l’impegno a tenere TikTok funzionante. Ha esposto quelli che ha definito i suoi successi «prima ancora di diventare presidente», come il cessate il fuoco a Gaza o la promessa del Ceo di Apple, Tim Cook di fare «enormi investimenti negli Stati Uniti».

Trump, il giuramento con due bibbie (una della mamma) e una Capitol Hill al gelo. Il suo popolo urla: «He's back»

Musk con il figlio

Durante il suo lungo discorso, ha chiamato sul palco il suo collaboratore e amico, l’uomo più ricco del mondo, Elon Musk, che si è presentato con il suo ultimo bambino al fianco e ha promesso: «Faremo tanti cambiamenti, costruiremo un nuovo secolo americano».
Oggi a mezzogiorno Donald Trump presterà giuramento e diventerà il 47esimo presidente degli Stati Uniti. Un ritorno imprevedibile quando esattamente quattro anni fa lasciò Washington a bordo dell'Air Force One, rifiutandosi di assistere all’insediamento del suo successore, Joe Biden. Partendo dalla Base Andrews, prima di salire sull’aereo, salutò un piccolo gruppo di fedelissimi e familiari: «Torneremo, in un modo o nell’altro». Ed è tornato. E per far capire quanto in questi quattro anni la “narrazione” nazionale sia cambiata, ieri sera ha tenuto questo esultante comizio, il «Make America Great Again Victory Rally», una festa con migliaia di esponenti della sua base.

Trump dichiarerà subito emergenza al confine con Messico. Il Papa: «Vuole espellere migranti? Una disgrazia»

Quattro anni dopo

Quattro anni fa, Trump partiva da Washington sotto una nuvola di condanna, due volte sottoposto a impeachment (ma assolto dal Senato), sotto inchiesta per i tentativi di sovvertire il risultato elettorale e per le accuse di aver favorito l’insurrezione e l’invasione del Campidoglio il 6 gennaio. Era un paria, è tornato da vincitore. Al comizio tenutosi al palazzo dello sport Capital One Arena c’erano anche politici e commentatori che quel gennaio 2021 lo avevano bollato come una minaccia per la democrazia americana. Adesso hanno ingoiato le critiche e si sono allineati. 
Anche l’opinione pubblica gli è più vicina: un nuovo sondaggio del New York Times e Ipsos rivela che molti americani, pur non apprezzandolo in persona, sostengono alcune delle sue proposte più controverse. Il 55 per cento ad esempio sostiene la deportazione di tutti gli immigrati senza autorizzazione. Il sondaggio inoltre rivela che il 46% è favorevole all’aumento dei dazi su paesi come Cina e Messico.
Ma in realtà Trump ha già dato anche segnali di apertura verso Pechino. Secondo il Wall Street Journal, vuole andare in Cina a incontrare Xi Jinping nei primi 100 giorni del mandato. E già ieri il suo numero due, JD Vance, ha incontro il vicepresidente cinese Han Zheng.

Il milite ignoto

Nella mattinata, però, Trump aveva fatto una visita ufficiale al cimitero militare di Arlington, dove ha partecipato a una solenne cerimonia di deposizione di una corona di fiori alla Tomba del Milite Ignoto.
Molti hanno notato la serietà e l’attenzione che Trump ha prestato durante tutta la cerimonia, sotto la pioggia e nel freddo. Alcuni veterani democratici hanno accolto con ottimismo questa versione inedita di Trump, che nel passato ha invece spesso ironizzato sui veterani morti o che erano stati presi prigionieri.
Oggi, dopo il giuramento, le celebrazioni torneranno nella stessa Capitol One Arena. Per il freddo polare che è caduto lungo la costa nord orientale degli Stati Uniti, i festeggiamenti non potranno essere tenuti all’aperto.
C’è chi, con un pizzico di malignità, ha sostenuto che la soluzione sia giunta gradita a Trump, che rischiava di vedere un’affluenza di pubblico ancor più limitata di quella che lo aveva salutato nel 2017.

Leggi tutto l articolo