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Turbolenza sul volo Londra-Singapore, i passeggeri: «Sbalzati verso l'alto, sfondate le cappelliere»

5 mesi fa 4
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Un passeggero inglese di 73 anni è morto d’infarto e altri 54 sono rimasti feriti, almeno sette gravemente, a causa di un «vuoto d’aria» che ha fatto precipitare un aereo della Singapore Airlines di quasi duemila metri in tre minuti. L’aereo, un Boeing 777-300, era partito dall’aeroporto di Heathrow a Londra ed era diretto a Singapore. L’incidente si è verificato dopo 11 ore di volo tranquillo, mai turbato dal minimo scossone. 
Le foto e i filmati diffusi dai passeggeri dopo l’atterraggio di emergenza a Bangkok mostrano scene apocalittiche: le mascherine dell’ossigeno pendono dai fili, molte paratie del soffitto sono divelte, mancano diversi pannelli, il pavimento è ingombro di oggetti, di bicchieri, di cibo, alcune cappelliere sono aperte e svuotate dai bagagli a mano, lanciati come proiettili chissà dove. Il vano della cambusa è devastato, con i carrelli della colazione a gambe all’aria, il caffè, le brioches e i succhi di frutta per terra. Una hostess è seduta sul seggiolino con una macchia di sangue sul volto. Di fianco a lei uno steward ha ancora negli occhi il terrore di quello che ha provato, i capelli sono scarmigliati, il viso pallido.

Turbolenza sul volo Londra-Singapore, cosa è successo: 1800 metri di quota persi in cinque minuti

COSA SUCCEDE 

Quando c’è un «vuoto d’aria» l’aereo perde quota non perché venga a mancare l’aria, ma perché incontra una corrente discensionale che lo fa precipitare, di solito solo per alcuni secondi. Se i passeggeri non hanno la cintura di sicurezza allacciata vengono sollevati dal sedile o dal pavimento. Sul volo SQ321 della Singapore molti dei 211 passeggeri e dei 18 membri dell'equipaggio non avevano la cintura allacciata. Dopo 11 ore di volo, quando si riaccendono le luci e si annuncia che sta per essere servita la colazione, ci si alza, si va alla toilette, si prende qualcosa dal bagaglio a mano, ci si prepara all’ultima parte del viaggio. È stato proprio in quei momenti, ha raccontato alla Reuters Dzafran Azmir, uno studente di 28 anni, che «all’improvviso l’aereo ha cominciato a impennarsi e c’è stato come un tremolio». «All’improvviso – ha continuato - c’è stata una caduta molto drammatica, e tutti quelli che erano seduti senza la cintura sono stati lanciati verso il soffitto. Alcune persone hanno sbattuto la testa sulle cappelliere e le hanno ammaccate, altre hanno sfondato le paratie delle luci e delle mascherine di ossigeno».

LE TESTIMONIANZE 

Andrew Davies, di Londra ha scritto su «X»: «Si è acceso il segnale della cintura di sicurezza, ho fatto appena in tempo ad allacciarmela e l’aereo è caduto. Molte persone sono state ferite, compresi gli steward che sono stati stoici e hanno fatto il possibile». «Gli effetti personali dei passeggeri – ha scritto ancora Davies – erano sparpagliati ovunque, il caffè e l’acqua erano schizzati sul soffitto. C’erano tanti feriti con lacerazioni alla testa e orecchie sanguinanti. Una signora urlava di dolore per un trauma alla schiena. Non ho potuto aiutarla, le ho solo preso dell’acqua». 
Sull’aereo, partito da Londra lunedì alle 22,17 ora locale, c’erano perlopiù passeggeri australiani, malesi, britannici e singaporiani. A bordo non si trovava nessun italiano. L’incidente è avvenuto mentre l'aereo stava sorvolando il Mare delle Andamane e si stava avvicinando alla Thailandia. Stando ai dati di tracciamento viaggiava a un’altitudine di 11mila e 300 metri quando nell’arco di tre minuti, è precipitato a 9mila e 400 metri. È rimasto a questa quota per circa 10 minuti e poi è sceso per atterrare a Bangkok.

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