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Componenti di fabbricazione occidentale sono stati rinvenuti in un drone-esca russo abbattuto durante un recente attacco contro l’Ucraina. La scoperta è stata annunciata ieri dall’intelligence militare ucraina (HUR) e solleva nuovi interrogativi sul ruolo di tecnologie internazionali nei sistemi d’arma impiegati da Mosca. Secondo quanto comunicato dalla HUR tramite Telegram, la Russia utilizza droni-esca a basso costo, privi di armamenti, in attacchi a sciame per saturare le difese aeree ucraine. Questi droni, soprannominati "Parodia" dalle forze ucraine, sono progettati per imitare la traccia radar degli Shahed-136 di produzione iraniana, i micidiali droni kamikaze che Mosca impiega ormai da due anni per colpire città e infrastrutture ucraine.
Il caso
Nel solo mese scorso, Mosca ha lanciato oltre 2.000 droni, di cui circa la metà sarebbero droni-esca, secondo l’intelligence ucraina. Domenica, due di questi dispositivi sono caduti in Moldavia, paese non appartenente alla Nato e confinante con l’Ucraina, sollevando preoccupazioni per la sicurezza della regione. L’analisi tecnica dei droni-esca abbattuti ha rivelato la presenza di microcontroller, antenne e ricetrasmettitori prodotti in Europa e negli Stati Uniti. Kiev ha diffuso le immagini di questi componenti su un portale governativo, elencando le aziende produttrici e rinnovando l’allarme sulla capacità di Mosca di aggirare le sanzioni internazionali per acquisire tecnologia straniera.
Nonostante le restrizioni globali sui materiali bellici, i componenti occidentali continuano a comparire nei missili e droni russi, evidenziando le difficoltà di monitoraggio delle esportazioni critiche.
Nel frattempo, il ministero della Difesa britannico ha segnalato un aumento degli attacchi russi con droni monouso negli ultimi mesi, prevedendo ulteriori offensive, grazie all’espansione dei siti di lancio e a una crescente capacità produttiva.
Domenica, l'aeronautica ucraina ha riportato un attacco record con 145 droni, di cui 62 abbattuti. Decine di altri dispositivi sarebbero stati smarriti in varie regioni del paese, mentre alcuni hanno violato gli spazi aerei moldavo e bielorusso, alimentando ulteriori tensioni.
«Due droni-esca russi sono caduti oggi in Moldavia, mettendo in pericolo vite umane e violando il nostro spazio aereo», ha spiegato il ministro degli Esteri moldavo Mihai Popsoi, condannando le incursioni russe e rinnovando il sostegno alla causa ucraina. L’accaduto evidenzia la complessità del conflitto e il coinvolgimento indiretto di attori internazionali, anche tramite tecnologie civili destinate a usi bellici.