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Ucraina, Kiev: «Contro la Russia più grande attacco da inizio guerra». Mosca: lanciati missili occidentali, risponderemo

6 giorni fa 2
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L'Ucraina ha rivendicato di aver effettuato «il più massiccio attacco contro le strutture militari» russe dall'inizio della guerra, colpendo il territorio nemico fino a una profondità di oltre mille chilometri con i droni. Ma i raid hanno preso di mira anche la regione frontaliera di Bryansk, dove sono stati impiegati missili americani e britannici, secondo quanto ha reso noto Mosca, minacciando una «risposta». Nel frattempo, i comandi militari russi hanno detto di avere preso il controllo di altri due villaggi nella loro avanzata nell'est ucraino: quelli di Terny e Neskuchnoye, nella regione di Donetsk. La stessa dove è situata Pokrovsk, la città alla quale si avvicinano i soldati di Mosca e dove è stata annunciata la chiusura e l'evacuazione del personale della locale miniera utilizzata per la produzione del coke, un carbone impiegato nella filiera dell'industria siderurgica, colonna portante dell'economia nel Donbass. I contendenti sembrano dunque impegnati nello sprint finale prima dell'insediamento alla Casa Bianca tra meno di una settimana di Donald Trump, che dovrebbe scoprire le carte sulla sua iniziativa di pace.

Mosca, il clima di attesa (aspettando Trump)

La cautela mostrata oggi da Serghei Lavrov nella sua tradizionale conferenza stampa di inizio anno è emblematica del clima di attesa che si respira a Mosca. In oltre due ore di domande e risposte, il ministro degli Esteri russo ha accuratamente evitato di sbilanciarsi in previsioni. Mosca, ha detto Lavrov, giudica positivamente alcuni cambi di tono nelle dichiarazioni di futuri membri dell'amministrazione Usa, come «il semplice fatto che si cominci a parlare di più delle realtà sul terreno» per la ricerca di una soluzione al conflitto. Ma attende da Trump «iniziative concrete». Lavrov ha aggiunto che la Russia è pronta a discutere di «garanzie di sicurezza per il Paese che ora si chiama Ucraina», ma ciò dovrà avvenire in un più vasto «contesto euroasiatico» per la sicurezza collettiva. «Il punto non è l'Ucraina - ha affermato Lavrov -, il punto è che l'Ucraina viene utilizzata per indebolire la Russia».

E la Russia continua a sentirsi vulnerabile per gli attacchi sul suo territorio anche mentre le sue truppe avanzano su quello ucraino. In una nota, lo Stato maggiore di Kiev ha affermato di aver bombardato con i droni obiettivi militari «ad una distanza compresa tra 200 e 1.100 chilometri nel profondo della Federazione Russa», nelle regioni di Bryansk, Saratov, Tula e della Repubblica del Tatarstan, la più lontana. Tra gli obiettivi, secondo la stessa fonte, «una base di stoccaggio del petrolio a Engels, nella regione di Saratov», utilizzata per rifornire i bombardieri strategici.

I siti colpiti da Kiev

Un impianto già colpito la settimana scorsa in un attacco che ha provocato un incendio durato diversi giorni. Secondo i media e il governo regionale, nella regione del Tatarstan, sul Volga, ricca di energia, un drone ha colpito un serbatoio di stoccaggio di gas liquefatto, facendo divampare fiamme e fumo denso nel cielo vicino alla città di Kazan. Gli attacchi ucraini hanno costretto la Russia ad imporre restrizioni temporanee ai voli civili in ben sette aeroporti. Nella regione frontaliera di Bryansk gli ucraini hanno detto di aver colpito uno stabilimento chimico a Seltso, dove «vengono prodotte munizioni per artiglieria, sistemi di lancio di razzi, munizioni per l'aviazione, ingegneria e componenti per missili da crociera Kh-59». Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che nell'attacco le forze di Kiev hanno utilizzato sei missili americani Atacms lanciati da terra e sei Storm Shadow britannici lanciati da aerei, oltre a 31 droni. «Le azioni del regime di Kiev, sostenute dai suoi curatori occidentali, non rimarranno senza risposta», ha avvertito il dicastero russo. 

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