I soldati della Corea del Nord inviati a combattere contro gli ucraini per conto dell'alleata Russia, sono stati ritirati dal fronte dopo aver subito gravi perdite, secondo quanto rivelano fonti statunitensi e ucraine citate dal New York Times.
Le truppe nordcoreane, inviate per rafforzare le forze russe che cercano di respingere un'offensiva ucraina nella regione russa di Kursk, non sono state viste al fronte per circa due settimane, hanno detto i funzionari, che hanno chiesto l'anonimato.
L'arrivo di circa 11.000 soldati nordcoreani in Russia a novembre provocò allarme in Ucraina e tra i suoi alleati in Occidente, che temevano che il loro dispiegamento segnalasse una significativa escalation nella guerra che durava da quasi tre anni. Ma in soli tre mesi, i ranghi nordcoreani si sono dimezzati, secondo il generale Oleksandr Syrsky, il comandante militare più alto in grado dell'Ucraina.
Le truppe ucraine che hanno combattuto contro i nordcoreani li hanno descritti come "feroci guerrieri". Ma la disorganizzazione nei loro ranghi e la mancanza di coesione con le unità russe hanno iniziato quasi subito a provocare vittime nelle file dei soldati di Pyongyang, ha affermato un funzionario ucraino, citato dal giornale americano. Secondo il resoconto delle fonti ucraine, da quando sono arrivati ;;sul campo di battaglia nel Kursk, i soldati nordcoreani sono stati mandati allo sbaraglio, lasciati a cavarsela da soli. Coadiuvati da pochi veicoli blindati, si fermavano raramente per riorganizzarsi o per ritirarsi, avanzando in maniera disorganizzata sotto al fuoco nemico.
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