ARTICLE AD BOX
Negli scorsi giorni il neo eletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump è tornato a parlare della guerra russo-ucraina, intervenendo sulla questione con un approccio pragmaticamente economico. Il tycoon, che in campagna elettorale aveva promesso di far finire la guerra entro 24 ore dal suo insediamento alla Casa Bianca, ha parlato nello studio ovale di "terre rare" che l'Ucraina avrebbe dovuto usare come moneta di scambio proprio con gli Stati Uniti, impegnati a fornire supporto militare al paese invaso dalla Russia: sono 65,9 miliardi, infatti, i dollari investiti nel supporto all'Ucraina dagli Usa dall'inizio dell'invasione a febbraio 2022. «Stiamo mettendo centinaia di miliardi di dollari - ha dichiarato Trump - loro hanno grandi terre rare. E io voglio sicurezza su quelle terre rare, e loro sono disposti a farlo».
Cosa sono le "terre rare" menzionate da Trump
Non è chiaro esattamente cosa intenda il presidente americano quando parla di "terre rare". Tuttavia, è possibie fare qualche ipotesi in base alle preziose risorse che il territorio ucraino, effettivamente, possiede. In particolare, l'Ucraina contiene al suo interno capienti depositi di grafite, litio, berillio e uranio: in tutto sono 22 (su 50) i minerali rari e considerati di importanza "critica" presenti sul territorio per un valore equivalente a circa 12 trilioni di dollari. Un asset che per gli Stati Uniti sarebbe fondamentale nel contrasto all'altra grande potenza economica mondiale, la Cina.
È infatti proprio la Cina a possedere per quasi il 70% delle risorse globali di metalli rari, con il 90% del controllo sulla capacità di lavorazione dei metalli stessi; in questo senso, acquisire i giacimenti dell'est Europa potrebbe rivelarsi cruciale nel contrasto all'egemonia di Xi Jinping su un settore dal valore globale di quasi 320 miliardi dollari, ma che potrebbe perfino raddoppiare nei prossimi anni.
Non solo, un minerale come il litio, fondamentale per la produzione di batterie, acquisirà nel prossimo futuro, con la generale transizione del mercato auto verso macchine elettriche, un'importanza ancora più rilevante nell'economia globale e su cui, al momento, la Cina può esibire un indiscutibile primato.
I precedenti piani di Biden e dell'Ue
Per quanto Trump sia entrato a gamba tesa sul tema, non è la prima volta che l'argomento terre e metalli rari subentra nel discorso su una potenziale risoluzione del conflitto. Fu infatti Joe Biden che promosse futuri investimenti di aziende americane per scavi sui territori ucraini: un possibile accordo che Volodymyr Zelensky avanzò anche nei confronti dell'Unione Europea.
Proprio il presidente ucraino parlò a proposito di possibili investimenti sul proprio territorio per gli alleati occidentali.
Ma lo sfruttamento di queste risorse, sia da Kyiv che dalle altre forze occidentali, non è così immediato. Gran parte dei territori contenenti metalli (42%) e un buona porzione di quelli con minerali rari (33%) sono attualmente sotto controllo russo. Inoltre, le risorse effettivamente sotto la gestione di Kyiv risultano per lo più ancora inesplorate e mancanti di reali analisi su quantità e qualità, fattori che incidono sulla reale valutazione dei giacimenti.