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Un patto mondiale contro la crisi dell'acqua: ''Così salveremo l'agricoltura in Piemonte''

4 mesi fa 6
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È il 30 aprile del 2024. Siamo a Venaria, a pochi chilometri da Torino, e sta per concludersi il G7 dedicato al clima, all'ambiente e all'energia. Tre giorni - le riunioni sono iniziate il 28 aprile - che sono serviti a immaginare le politiche da intraprendere per contrastare il cambiamento climatico e dai quali è nata una nuova coalizione, non politica, ma ambientale. È nata infatti la Coalizione del G7 per l'acqua che avrà il compito di affrontare la crisi idrica globale portando il tema in evidenza nell'agenda politica internazionale. 

Il Piemonte non a caso

Non è un caso che il patto sia stato firmato proprio in Piemonte. Se negli ultimi mesi la situazione sembra essere migliorata, fino a inizio 2024 a Torino si parlava di emergenza siccità. Una situazione talmente grave che nel 2022 si arrivò al deficit idrico che durò fino alla primavera del 2023. E proprio nell'aprile del 2023 il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ospite della Regione Piemonte, al termine di una giunta regionale sul tema dell'acqua definì la situazione del Piemonte grave. 

La crisi idrica nel 2022 portò il governo italiano a stanziare ben 7,6 miliardi di euro a sostegno del comparto agricolo fortemente danneggiato dalla mancanza di acqua. Quell'anno secondo Confagricoltura il settore in Piemonte subì a causa della carenza d'acqua danni diretti pari a 1 miliardo e 150 milioni di euro, calcolati sulla produzione agricola di base. E furono drammatici anche i dati diffusi da Coldiretti nell'agosto del 2022: calo del 50 per cento delle produzioni in campo; perdita del 30 per cento del grano tenero; del 60 per cento del mais; del 30 per cento degli altri cereali (orzo, avena, triticale); del 60 per cento dei pascoli di montagna; del  60 per cento  dei prati permanenti; del 50 per cento degli erbai a monocoltura (lolietto); e del 50 per cento di erba medica.

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Una crisi che non è poi così lontana. Nei primi due mesi del 2024 il Piemonte era già in siccità con il Po che aveva dimezzato la sua portata e le precipitazioni ridotte del 25 per cento. Non solo, perché le temperature avevano anche registrato un aumento rispetto alla media di 1,7 gradi, segnando il quinto gennaio più caldo degli ultimi 66 anni. Non bastano dunque un paio di mesi per cancellare le tracce di un'emergenza che ha preoccupato Torino, la sua provincia e il Piemonte intero. Solo nel capoluogo piemontese a causa della siccità negli ultimi due anni sono stati abbattuti oltre 1.400 alberi e, addirittura, nel momento più grave dell'emergenza non venne esclusa la possibilità di spegnere le fontane del capoluogo. All'epoca l'assessore all'Ambiente della città, Francesco Tresso, parlò di un atto politico e simbolico da inviare alla cittadinanza. Sì, perché uno degli altri temi è quello dello spreco di acqua.  

Il progetto per risparmiare acqua 

Sono circa 200.000 i litri di acqua che la Regione Piemonte potrebbe risparmiare se decidesse di lavare le auto blu a secco. Un dato che non è teorico, ma pratico perché deriva da una sperimentazione che è stata realizzata tra il novembre 2023 e il febbraio del 2024. In quel periodo sono state lavate a secco 52 automobili della Regione, per un totale di 91 sessioni. "L'idea è nata nel momento della grande crisi idrica in Piemonte”, ha spiegato Matteo Marnati, l'assessore regionale all'Ambiente, “Si pensava che anche il pubblico dovesse dare l'esempio. Con questo sistema c'è un grande risparmio di acqua, si possono risparmiare fino a 160 litri per ogni automobile lavata. Abbiamo fatto il calcolo che solamente per le automobili di rappresentanza si possono risparmiare circa 200.000 litri all'anno. Un risparmio ottenuto applicando il metodo a sole 52 automobili”. 

“È un sistema che nasce per le automobili di lusso e noi lo abbiamo industrializzato e stiamo cercando di applicarlo nel mondo industriale e sulle auto aziendali”, spiega Filippo Beltrani, amministratore delegato di Wash4Green, “Abbiamo già fatto una sperimentazione anche sui mezzi del trasporto pubblico. È stato più semplice del previsto perché utilizzando delle misure di sicurezza si riesce ad arrivare anche alla parte alta dell'autobus. Quel che ci piacerebbe fare è sensibilizzare la componente pubblica per fare in modo che chi utilizza il sistema possa avere dei benefici da un punto di vista fiscale, penso al credito di imposta. Permettere alle aziende che utilizzano questo sistema, e che dunque risparmiano acqua, di avere un contributo per essere sostenibili. Il nostro obiettivo è far capire quanto sia importante risparmiare l'acqua”. 

Un cambio di mentalità

“Bisogna cambiare mentalità, è un dato culturale”, spiega Antonello Angeleri dell'ANFoV, associazione che si pone l'obiettivo di mettere insieme il privato e il pubblico nei settori innovativi e che nel progetto tra Wash4Green e Regione Piemonte ha fatto da collante. “Abbiamo l'abitudine a sprecare l'acqua - dice Angeleri -. Bisogna cercare di sfruttare le opportunità che arrivano. La sostenibilità ambientale è uno dei temi principali che l'Europa sta portando avanti e fondi europei ci sono. Bisogna accompagnare almeno nella fase iniziale questo cambiamento culturale. È fattibile soprattutto se ci sono le istituzioni dietro come in questo caso. Se pensiamo a quanto stanno spendendo i grandi Stati che vanno nello spazio per cercare l'acqua, è naturale capire che sarebbe meglio conservare quella che abbiamo sulla terra”. 

 

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