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ROMA – Complice il caro vita, negli ultimi anni è decisamente aumentato l’acquisto delle auto usate. Sempre più spesso il mercato non si limita ai confini nazionali, bensì si estende anche ai paesi dell’Unione Europea e, in casi sempre crescenti, anche alle nazioni extraeuropee. Per cercare di tutelare il cittadino, quest’oggi a Roma, presso la Sala Conferenze Matteotti a Palazzo Theodoli, si è sottoscritto un protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Interno, quello delle Infrastrutture e dei Trasporti e UNASCA (Unione Nazionale e Studi di Consulenza Automobilistica) volto a promuovere i principi di legalità anche nel settore automotive.
Stando ai dati, nel solo 2023 sono stati importati in Italia circa 175.000 veicoli dall’UE, di cui il 18% risulta nuovo di fabbrica mentre l’82% sono usati. Inoltre, di questi veicoli importati l’89% è stato intestato a privati cittadini, l’8% a concessionari d’auto e solamente il 2% a società di noleggio. L’accordo si pone quindi l’obiettivo di contrastare tale traffico internazionale oltre al possibile riciclaggio di veicoli. Particolare attenzione verrà posta alla prevenzione delle così dette “false nazionalizzazioni”. Attività, questa, a cui ricorre spesso la criminalità specializzata che, tramite sistemi digitalizzati e fisici, si inserisce nelle procedure di regolarizzazione dei veicoli stranieri sul territorio italiano, con lo scopo di reimmatricolare auto o mezzi oggetto di reati fornendo una documentazione e targhe italiane.
Tale protocollo rappresenta un significativo passo in avanti verso l’incremento della sicurezza pubblica e la promozione della legalità nel settore automobilistico. L’accordo siglato quest’oggi dal Prefetto Vittorio Pisani (Min. Interno), Ing. Pasquale D'Anzi (Min. Trasporti), e Andrea Vannucchi (UNASCA), testimonia l'impegno congiunto nel promuovere iniziative di formazione e sensibilizzazione volte a rafforzare i livelli di legalità e sicurezza in particolar modo nel contesto della nazionalizzazione dei veicoli provenienti dall’estero e delle relative procedure amministrative. L'accordo prevede inoltre la definizione di piani operativi specifici per coinvolgere altre amministrazioni, enti, associazioni e soggetti privati nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, garantendo un impegno concreto e misurabile verso la prevenzione dell'illegalità nel settore automotive.
Questo impegno a lungo termine (due anni rinnovabili) sottolinea la determinazione delle parti nel cercare un obiettivo comune di sicurezza e legalità, fondamentale per la tutela dei cittadini e per la promozione di un mercato equo e trasparente. Questo accordo segna un capitolo importante nella collaborazione interistituzionale e nel dialogo con il settore privato, con l'obiettivo di costruire un ambiente più sicuro e giuridicamente solido per tutti gli attori coinvolti nel settore automobilistico.