Gli Stati Uniti accusano sette persone di nazionalità cinese di aver portato avanti cyberattacchi che hanno avuto nel mirino membri del Congresso, funzionari della Casa Bianca, candidati e società americane. Attacchi vasti e spalmati su 15 anni in cui milioni di account online di americani sono rimasti intrappolati mentre il piano cinese prendeva di mira funzionari americani, affermano il Dipartimento di Giustizia e l'Fbi. Londra oggi ha accusato apertamente la Cina di essere dietro il prolungato cyberattacco contro gli archivi della Commissione elettorale britannica, condotto a partire dall'agosto 2021.
"L'annuncio di oggi espone i continui sforzi della Cina di mettere a rischio la cybersicurezza del nostro paese, prendere di mira gli americani e la nostra tecnologia", afferma il direttore dell'Fbi Christopher Wary. "Fino a quando la Cina continuerà a puntare gli Stati Uniti e i nostri alleati, l'Fbi continuerà a inviare il suo un messaggio chiaro, ovvero che il cyber spionaggio non sarà tollerato, e perseguiremo senza sosta coloro che minacciano la nostra sicurezza e prosperità", ha aggiunto Wray. Secondo le autorità americane, alcune attività di hackeraggio condotte dai sette cinesi accusati hanno avuto successo e hanno compromesso reti e account email. Fra le accuse più allarmanti avanzate dagli Stati Uniti, c'è quella relativa al fatto che gli hacker hanno preso di mira gli account email di diversi funzionari di una campagna elettorale di cui non è stato fatto il nome dal maggio 2020.
Nuova Zelanda, hacker sostenuti da Cina violarono Parlamento
Il governo della Nuova Zelanda ha dichiarato che un gruppo cinese sostenuto dallo stato ha violato il suo sistema parlamentare in un attacco informatico avvenuto nel 2021. L'agenzia di sicurezza informatica della Nuova Zelanda ha collegato un gruppo "sponsorizzato dallo Stato" cinese ad "attività informatiche dannose contro entità parlamentari", ha detto in una nota il ministro della Sicurezza e Intelligence Judith Collins. L'attacco è stato contenuto, ha aggiunto.
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