Vendeva certificati falsi per le mascherine da covid 19: nei guai per truffe ed evasione

Durante la pandemia da covid 19 vendeva le previste certificazioni di conformità “CE” necessarie per poter commercializzare dispositivi di protezione individuale e dispositivi medici. Ma i documenti autorizzativi erano falsi, così l'indagato ingannava le aziende fornitrici di mascherine. Il tribunale torinese ha disposto la confisca dei beni per un valore complessivo di 165 mila euro dopo le indagini dei militari del comando provinciale della guardia di finanza di Torino.  

L'uomo è stato considerato pericoloso socialmente ai sensi del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, in particolare in ragione del fatto che è risultato abitualmente dedito alla consumazione di condotte illecite in materia fiscale e per delitti contro il patrimonio allo scopo di procurarsi ingiusti profitti per ben vent'anni.

Le investigazioni, svolte dal nucleo di polizia economico - finanziaria di Torino, hanno riguardato lui, i componenti del nucleo familiare nonché terzi interessati e hanno consentito di rilevare una significativa disponibilità di beni, a fronte degli esigui redditi dichiarati, così avvalorando l’ipotesi che lo stesso vivesse abitualmente grazie ai proventi delle attività delittuose.

Alla luce del profilo del soggetto sottoposto ad accertamenti e della sua pericolosità sociale, nonché della sproporzione rilevata tra valori patrimoniali posseduti e fonti reddituali dichiarate, il tribunale di Torino ha disposto prima il sequestro anticipato e poi la confisca delle quote di due società (con sede in Piemonte e Lombardia), del relativo complesso aziendale e di un’auto, per un valore complessivo di circa 165 mila euro, nonché la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di tre anni. 

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