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'Via dall'Europa', ombra razzista sulla strage in Svezia

3 ore fa 1
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Montano le polemiche in Svezia man mano che emergono altri dettagli sulla strage nel campus di Orebro, costato la vita a 10 persone e nella quale il killer si è tolto la vita dopo l'arrivo della polizia sul posto. Da ultimo il video girato da uno studente con il telefonino. Era barricato nel bagno mentre si consumava la mattanza: nella sequenza l'obiettivo è fisso sulla porta, chiusa dall'interno, mentre si sentono chiaramente fuori delle grida e dei colpi di arma da fuoco.
    L'emittente svedese Tv4, che afferma di aver commissionato un'analisi sull'audio a due ingegneri del suono, ha estrapolato una sequenza nella quale si sentirebbe il killer gridare "stai uscendo dall'Europa" prima di spara col suo fucile da caccia. Il condizionale è d'obbligo, perché secondo altri media che hanno esaminato il video l'audio è troppo confuso. La polizia intanto ha acquisito il filmato e annuncia un'analisi.
    La pista xenofoba, e in generale motivata ideologicamente, è stata per ora esclusa dalle autorità, ma con un linguaggio che lascia spazio a dubbi, sottolineano alcuni media. "Un uomo bianco e di etnia svedese che attacca una scuola in cui viene insegnato principalmente lo svedese agli immigrati sa di razzismo ed estremismo di destra, forse anche di terrorismo", si legge ad esempio in un editoriale di Aftonbladet nel quale ci si chiede perché venga scartata questa strada investigativa nonostante le autorità ammettano di brancolare nel buio sui moventi del massacro. "Stiamo esaminando tutte le possibili piste in questa indagine preliminare", ha dichiarato Anders Dahlman, portavoce della polizia.
    Gli inquirenti del resto distillano informazioni con il contagocce: a oggi non hanno neppure confermato l'identità del killer, indicato ieri da tutti i media svedesi - sulla base di numerose testimonianze - nel 35enne Rickard Andersson. Quel che ha rivelato l'ultima conferenza stampa è che il killer ha aperto il fuoco contro la polizia prima di uccidersi. "Il primo agente che è arrivato, pochi minuti dopo che era scattato l'allarme, ha trovato un inferno: corpi a terra, sangue e gente che urlava. Ha individuato l'uomo armato di fucile che gli ha sparato contro diversi colpi e poi ha lanciato una granata fumogena". Quindi "sono passati altri 10 interminabili minuti prima dell'arrivo delle forze speciali, un'ora dopo il killer è stato trovato morto con tre fucili accanto e molte cartucce inesplose".
    Rimane da chiarire anche l'identità delle vittime, mentre sono ancora in corso gli accertamenti sui cadaveri. Tra i morti ci sono persone di "diverse nazionalità", hanno riferito gli inquirenti. Tra questi una donna bosniaca, ha fatto sapere l'ambasciata a Stoccolma. Mentre spezza i cuori del Paese la storia di Salim Iskef, un siriano di 29 anni che si sarebbe dovuto sposare a giugno. Era arrivato in Svezia nel 2015, poi aveva preso la cittadinanza. Colpito a morte nella scuola dove era tornato per completare gli studi ha fatto una drammatica videochiamata alla fidanzata. "Mi hanno sparato, ti amo", ha detto alla compagna Karen. "Sono le ultime parole che ho sentito", ha raccontato la ragazza in lacrime. 
   

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